Recensione “Un freezer per il morto”

Autore: Antonio Mesisca

Editore: Scrittura & Scritture

Collana: Catrame

Genere: Noir/commedia nera

Pagine: 240

Data di pubblicazione: maggio 2019

Prezzo: 13,50 €

Valutazione: 5/5

Il romanzo di Mesisca unisce generi differenti senza creare note stonate: un racconto ironico ed umoristico che si trasforma strada facendo in noir.
L’autore riesce a costruire situazioni tragicomiche che rendono armonici eventi drammatici (l’omicidio, le condanne penali, la disgregazione familiare) e momenti esilaranti (le bizzarrie dei personaggi e le condizioni paradossali che si vengono a creare).
Il protagonista Franco Bianco è il proprietario di una ferramenta, le cui finanze non vanno certo a gonfie vele vista la crisi economica degli ultimi anni.

Ho inaugurato la ferramenta un martedì di sedici anni fa, di mattina […] Era martedì 11 settembre 2001. Circa tre ore dopo aver inaugurato il negozio, un paio di aerei hanno colpito le torri gemelle radendole al suolo come fossero Lego.”


Tra tutti i suoi fornitori ce n’è uno, Mauro Cabrio, che gli deve oltre 30 mila euro di arretrati ma di pagare non ne ha proprio intenzione. Quando Franco lo vede entrare nel negozio, vestito con abiti costosi e con un inopportuno sorriso, gli dà un pugno in pieno viso facendolo sbattere ad una mensola e cadere poi dalla scalinata del negozio. Mauro Cabrio muore sul colpo.
Franco, sconvolto, chiama l’ambulanza ed è pronto ad andare incontro al suo destino di assassino, pur non avendo avuto nessuna intenzione di ucciderlo.
A questo punto però entrano in gioco i parenti e collaboratori del proprietario che fanno di tutto per occultare il cadavere (in un freezer) e convincere Franco a non costituirsi.
Il clima ironico e paradossale con il quale viene affrontata la situazione coinvolge appieno il lettore e, tutto ciò, è soltanto l’inizio del romanzo: entreranno in scena molti altri personaggi, alcuni seri e minacciosi, altri completamente svitati, grazie ai quali la storia prenderà altre forme, per ricomporsi soltanto alla fine.
Un commissario indagherà sull’accaduto ma le piste da seguire si mescoleranno ad altri reati e delitti, al punto da confondere completamente il quadro.
Un libro che si legge con entusiasmo e leggerezza ma che sa toccare anche storie personali dolorose.

Le letture di Adso

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