Recensione “Lo spazio tra le cose”

Autore: Antonio Benforte

Editore: Scrittura&Scritture

Collana: Voci

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 5 marzo 2020

Pagine: 149

Prezzo: 14€

Valutazione: 4,5/5

Tra gli eventi più stressanti, secondo i ricercatori, ci sono (oltre a lutti e malattie gravi) i licenziamenti, la separazione dal coniuge, i traslochi e la nascita di un figlio. Non dobbiamo stupirci, anche gli eventi positivi infatti richiedono un considerevole riadattamento.
Paolo, il protagonista del libro, si è imbattuto in tutti questi eventi e si ritrova completamente frastornato e disorientato: un anno fa è stato licenziato ed è stato costretto a lavorare autonomamente, dopo aver rischiato di perdere qualsiasi fiducia in se stesso. Nello stesso periodo è nato Niccolò, il suo più grande amore e colui che gli dà la forza di andare avanti. Tuttavia la genitorialità ha richiesto nuove trasformazioni e duttilità che lui e sua moglie Marta non sono riusciti a trovare.

Mi sono sempre tirato indietro, evitando lo scontro, per necessità o convenienza. E ora pago tutte le conseguenze.
Marta è tornata, e io penso che dobbiamo parlare, ma alla fine non metto le mie carte sul tavolo, non le dico nulla, mi comporto come al solito come un imbecille, facendo in modo da infastidirla con qualche comportamento che già so potrà darle sui nervi.”

La loro storia è in forte crisi e nessuno dei due riesce ad affrontare la situazione e a trovare nuovi entusiasmi. La separazione sembra lì ad un passo: Marta scoppia a piangere sempre più spesso e scappa dalla madre, Paolo si rifugia nell’alcol e nella nostalgia del passato.
Come se non bastasse, si ritrovano ad affrontare un trasloco per trasferirsi in una casa più grande e per poter dare una stanza al piccolo Niccolò.
Paolo affronta praticamente da solo il compito di inscatolare tutta la casa in preparazione del trasloco: ogni oggetto che gli passa tra le mani lo porta ad affacciarsi in un mondo di ricordi. Eventi dell’infanzia, viaggi fatti con Marta, amicizie che si sono allontanate, canzoni indimenticabili, abitudini scomparse a causa della tecnologia…
Paolo si confronta con il passato che è nascosto negli appartamenti che viviamo e che di solito teniamo lontano dalla coscienza. Inoltre deve affrontare anche il difficile momento che sta attraversando con Marta: potrà il silenzio e la distanza mettere fine alla loro storia oppure il trasloco che devono affrontare sarà l’occasione per rilanciare una vita di coppia e familiare verso più soddisfacenti orizzonti?

Più passa il tempo e più mi rendo conto che non esiste in realtà una formula per ottenere un equilibrio nella vita, ma ci si arriva per tentativi ed errori, per approssimazioni successive spesso inspiegabili. La strada che porta all’equilibrio è nascosta e si perde in mille curve, tante salite. E quando si trova, questo equilibrio, o si pensa di averlo trovato, mantenerlo è ancora più difficile, basta un nulla per sconvolgerlo e bisogna ripartire da zero. Ma il bello della vita, forse è anche questo: il suo continuo costruire e abbattere, una serie di successi e fallimenti, gioie e dolori, vittorie e sconfitte.”

Lo “spazio tra le cose” alle volte sembra minimo e quasi non lo notiamo ma se guardiamo con più attenzione troviamo delle voragini che non si possono più colmare.

Un racconto profondo che ci fa riflettere sulle nostre vite e su quelle, apparentemente innocue, tendenze che ci portano a distruggere gradualmente anche le relazioni più importanti che abbiamo.

Le letture di Adso

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