Recensione “La torre maledetta dei Templari”

Autore: Barbara Frale

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Romanzo storico

Data di pubblicazione: febbraio 2020

Pagine: 349

Prezzo: 12,90€

Valutazione: 4/5

Siamo all’inizio del quattordicesimo secolo. Il regno di Francia, comandato da Filippo IV detto il bello, sta attraversando un difficile periodo, soprattutto a causa dei problemi economici.
Il pericolo della bancarotta porta Filippo IV a pensare a tutte le possibili vie d’uscita, lecite o meno: tra queste anche dichiarare guerra alla Signoria di Firenze, rischiando di inimicarsi il Vaticano.
Nella sua corte inoltre molti italiani hanno ruoli di potere nel mondo della finanza: controllano i mercati, gestiscono il Tesoro del regno e la Zecca. Rischiano tutti di essere espulsi e privati dei loro averi.
Infine si potrebbe chiedere l’aiuto dei Templari e della loro ricchezza, se i rapporti non fossero così incrinati. Del resto il tesoro dei Templari serve per preparare la prossima crociata. Tuttavia sembra quasi impossibile riconquistare la Terra Santa vista l’attuale forza e stabilità degli “infedeli”.
Ma un mistero legato proprio ai Templari e all’alchimia tiene tutti in fermento per scoprire il significato di un sigillo dell’Ordine combattente.

La faccia principale raffigurava la Rotonda del Tempio di Gerusalemme, immagine comune nei sigilli templari; ma il lato opposto, il controsigillo, era a dir poco inquietante. Il centro dello spazio era dominato da un ibrido mostruoso, un guerriero che aveva testa di gallo e due serpenti l posto delle gambe, uno scudo nella mano sinistra e una frusta e tre flagelli nell’altra. Il sole e la luna lo affiancavano oltre alle lettere alfa e omega.”

Barbara Frale costruisce un romanzo storico ben piantato sugli eventi realmente accaduti: da attenta studiosa del Medioevo riesce a incastrare tutti gli elementi nel modo migliore e a fornire consistenza e credibilità ai personaggi. Ne risente leggermente la possibilità di spaziare con la fantasia letteraria ma la scelta è proprio quella di ancorare il romanzo ai fatti storici.

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