Le formiche festanti

Autore: Pinar Selek

Editore: Fandango Libri

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 13 febbraio 2020

Pagine: 216

Prezzo: 18€

Valutazione: 5/5

Le formiche festanti di Pinar Selek, giovane scrittrice femminista e militante, ha come sfondo la città di Nizza, città bella e scintillante, ma anche centro di potere economico. Insieme alla modernità e allo sviluppo economico convive

la mafia calabrese che ripulisce il denaro delle operazioni immobiliari, delle droga e del traffico dei migranti”.

Ma è anche una città che sa legare a sè i propri figli. “Chi è nato e cresciuto al sud, anche se è andato lontano torna indietro. Sarà il sole, il mare azzurro” dice Azucena, la svampita delle scarpe rosse che viaggia tra  Nizza e Parigi, mantiene contatti, si adopera come una formica instancabile.

La città sa legare a sè anche i tanti migranti che vi arrivano.

Nizza è una città attraversata e  a forza di essere attraversata si è travestita. E’ questa la sua bellezza”

dice Alex, il principe dei rifiuti che è arrivato a Nizza dalla Bulgaria in modo casuale e che affida alla poesia i suoi pensieri. Così come la città ha accolto Gouel, arrivato dall’Islanda 10 anni prima, che ormai fa parte della città e che canta nei bar. Poi c’è Manu, la fondatrice del gruppo dei Paranoici, e infine Luna con queste ultime Azucena collaborerà senza risparmiarsi.

Sono questi i protagonisti de “Le formiche festanti”: ognuno con le proprie storie di abbandono e di dolore ma anche di sogni che poco alla volta conosciamo. Ognuno vive in sordina, attento a non farsi notare in città per poter realizzare il proprio sogno. Sanno di essere etichettati come vagabondi, nonostante ciò intrecciano dei rapporti veri con la gente che li amerà e li sosterrà nella loro lotta.

Lotta? Quale lotta? Si, lotta per la giustizia, la solidarietà, la cooperazione, la convivenza pacifica, lontani anni luce dal mondo affaristico e corrotto che propone la città. Ed ecco la lotta pacifica di Luna che sa parlare con i cani e cerca di farli vivere senza guinzaglio e con chi li ama. Ma anche la lotta di Alex che cerca di aiutare i braccianti agricoli e i migranti. La lotta delle paranoiche che come formiche scavano tunnel nascosti nella città, nella speranza che arrivi presto il momento di uscire allo scoperto e lottare contro il potere del capitalismo e della criminalità. Potete che ostacola quella sensibilità ambientale e sociale che potrà essere il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibilità e innovazione che sfugge alle logiche del profitto.

Tutti sono accumulati dalla ricerca di se stessi, della propria identità ma anche dalla ricerca dell’identità sociale, dell’operarsi per creare “il mondo che vorrei” per dirla con le parole di una famosa canzone.

Questo libro è il racconto di un’utopia o una vera alternativa? In ogni caso ha comunque una sua forza già nel porsi come possibilità per una convivenza pacifica e felice. L’autrice chiude il libro con la “speranza che le persone possano crescere, prosperare e amare senza pregiudizi“. Faccio mie queste parole perchè un’alternativa è sempre possibile con impegno e pazienza.

Le letture di Adso

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