Fermo! Che la scimmia spara

Autore: David Cintolesi

Editore: Porto Seguro

Genere: Racconti thriller, horror, noir

Data di pubblicazione: novembre 2018

Pagine: 257

Prezzo: 14,90€

Valutazione: 4,5/5

Dieci racconti, ben scritti e coinvolgenti. Ci si affeziona ai personaggi anche se le storie sono relativamente brevi, anche se il linguaggio talvolta risulta osceno, anche se costoro sono le persone più sfortunate, inette o perverse di cui si possa narrate. Forse proprio per questo.
Cintolesi riesce a dare voce agli ultimi della società o a chi imbocca pericolosissimi sentieri, a ragion veduta o suo malgrado.
Alcuni sono vittime degli eventi, altri vanno incontro a viso aperto ad una fine sanguinosa, altri ancora attraversano i ruoli di vittima e carnefice, per ritrovarsi poi di nuovo schiacciati dagli eventi.
I racconti toccano vari generi: thriller, horror, noir. Inoltre ci sono alcuni temi ricorrenti, tra tutti la sessualità e le sostanze stupefacenti: entrambi elementi che ci portano ad entrare in contatto con gli aspetti più bui e animaleschi di noi stessi.
Sigmund Freud parlando del “perturbante” lo definisce come l’incontro con qualcosa che riguarda contenuti che un tempo erano consapevoli e poi sono stati rimossi: tale tipo di incontro ci confronta con le nostre più grandi pure e con qualcosa che non riconosciamo, o non vogliamo riconoscere, pur sapendo che tali aspetti in fondo hanno a che fare con noi.
Ecco, questo aspetto perturbante tiene insieme le varie storie del libro e non può che risuonare anche dentro di noi.

Pensò che la vita è una cosa schifosa. Si viene al mondo senza un perché e ce ne andiamo senza un perché. Quando ti dicono: «Andrà tutto bene» ti stanno prendendo in giro. Solo nei film può succedere. Nella vita reale quando muori, muori e basta. Senza premi e riconoscimenti.”

Le letture di Adso

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