Recensione “La prossima volta il fuoco”

Autore: James Baldwin

Editore: Fandango Editore

Genere: Saggio

Data di pubblicazione: gennaio 2020

Pagine: 128

Prezzo: 14€

Valutazione: 5/5

Erano gli anni in cui l’America mostrava il suo volto razzista senza alcun freno, con leggi che discriminavano duramente i neri, negando loro i più elementare diritti civili. Ed è questa l’America di cui ci parla James Baldwin nel libro “La prossima volta, il fuoco” uscito nel 1963 in occasione del centenario della proclamazione dell’emancipazione e la fine della schiavitù firmata da Lincoln.

Questo testo, composto da due lettere, può considerarsi il manifesto politico del pensiero di James Baldwin. La prima lettera è rivolta al nipote James e lo esorta a credere in una società più giusta e di combattere per ottenerla, contro l’arroganza e la superiorità dei bianchi che hanno costruito un mondo diviso e basato sull’odio. Baldwin gli scrive:

tu sarai distrutto soltanto se crederai di essere veramente quello che il mondo bianco chiama sporco negro. I bianchi non ti riconoscono il diritto di aspirare all’eccellenza, per loro hai diritto solo alla mediocrità”.

Lo invita a ricordare che il suo paese, l’America, ha distrutto e continua a distruggere migliaia di vite e continua a sentirsi innocente, ma “il vero delitto è proprio la sua innocenza”. Contro questa segregazione razziale però invita il nipote a lottare senza odio, ma con la consapevolezza della sua storia, della sua identità “per costringere i nostri fratelli a vedersi come sono per cominciare a cambiare la realtà”.

In queste parole ho trovato la grande umanità di James Baldwin che nonostante tutto il dolore che lui e i neri americani hanno dovuto soffrire continua a usare la parola fratello in riferimento all’uomo bianco.

Nella seconda lettera, diciamo più politica, ricorda come da ragazzo avesse compreso che per lui il crimine non era una possibilità ma “la possibilità” perchè il confine tra lui e il rischio di una vita dedita alla criminalità era cosi sottile che quasi non esisteva.

Da questa paura si salverà frequentando la chiesa con entusiasmo ma, impercettibilmente, se ne allontanerà scoprendo che anche la Chiesa ha mistificato  le sue origini. 

In quegli anni erano presenti in America movimenti per l’integrazione come i Black Muslins e quello del Nation of Islam. I due movimenti sostenevano, pur nelle loro posizioni differenti, l’afroislamismo secondo cui i discendenti della schiavitù dovevano abbracciare la religione islamica e far nascere una nazione nera. James Baldwin incontrerà il leader del Nation of Islam, anche se  è consapevole che il percorso di libertà e di uguaglianza dei neri deve praticare altre strade. Egli è convinto che la glorificazione di una razza con la conseguente disgregazione di altre ha sempre spianato la strada del delitto, basti pensare ai nazisti in Europa.

Sento il dovere di oppormi a qualsiasi tentativo da parte dei neri di fare agli altri ciò che è stato fatto loro. Chiunque svilisca gli altri svilisce anche se stesso”.

Di qui la necessità di difendere sì la propria libertà ma soprattutto quella degli altri, cosa che l’America non ha fatto anche se avrebbe potuto e dovuto, vista la quantità di neri presenti sul suo territorio. Perchè? Per la paura del diverso e per difendere il suo potere, sostiene Baldwin. Ma, sostiene l’autore, i bianchi e i neri hanno bisogno gli uni degli altri e la libertà degli uni non può esistere senza la libertà degli altri. Parole quanto mai attuali e profondamente vere nel nostro mondo globalizzato!

Dobbiamo cambiare il mondo con l’accettazione dell’altro, non ribaltando i ruoli, poichè ciò non significherebbe porre fine alla soggezione di una razza all’altra. E qual è il mezzo per fare ciò? Solo l’amore: non inteso come aspirazione alla felicità individuale ma come aspirazione a migliorarsi, ad evolversi in quanto uomo. Se i bianchi e i neri non metteranno fine all’incubo razziale  avverrà la profezia biblica con cui si chiude il libro.

Il saggio offre spunti di riflessioni su quello che è stata la segregazione razziale in America ma non possiamo considerare quanto successo soltanto un fatto storico, anzi Baldwin ci esorta a riconoscere gli atteggiamenti razzisti nel mondo che ci circonda: l’aumento dei flussi migratori sta portando nuove discriminazioni e intolleranze nei confronti delle minoranze religiose e sessuali.

È un libro che vorrei leggessero i nostri figli a scuola!

Le letture di Adso

Lascia un commento

Torna in alto