Recensione “Ἔρως και θάνατος: Amore e Morte nel Melodramma dell’800”

Autrice: Martina Ferrarini

Esitore: Pubblicazione indipendente

Genere: Saggio

Pagine: 123

Data di pubblicazione: 31-12-2019

Prezzo: 9,35€

Valutazione: 4/5


Si tratta di un saggio affascinante per chi ama la filosofia, la letteratura e l’opera melodrammatica. L’autrice, come recita il titolo, parte dagli elementi complementari e opposti: Eros Thanatos, ripercorrendone le origini greche e i significati più profondi. E’ un excursus che tocca Esiodo, Empedocle, Euripide, Platone, fino alla psicoanalisi.

In Freud Eros è pulsione di vita che genera, crea, unisce; Thanatos è pulsione di morte che disperde, frammenta, allontana, distrugge. La vicenda della vita, dell’amore, dell’odio è indagata anche a livello letterario. Naturalmente Leopardi, in cui amore e vita sono connessi al dolore e alla morte. L’amore come fusione con l’Assoluto, come Sensucht, sono concetti fondamentali del movimento romantico: superare i limiti temporali, desiderare anche la morte, per giungere al sublime, all’Assoluto.

Il testo chiaramente è focalizzato soprattutto su tre opere del Melodramma in cui il connubio Eros-Thanatos è evidenziato e analizzato con grande perspicacia.”L’Otello” di Giuseppe Verdi ci induce a vedere la morte come luogo supremo di sublimazione e dell’Assoluto. Nel finale, infatti, di fronte alla cieca gelosia di Otello, la morte, per Desdemona, rappresenta l’affermazione dell’amore e della vita. Del resto anche Otello, caduti i veli della menzogna, sceglie la morte come suggello della passione amorosa. L’altra opera di cui si discute è “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini, in cui la scelta della morte come “punto assoluto di non ritorno traghetta l’amore nell’eternità”. Infine in “Roberto Devereux” di Gaetano Donizetti, si racconta la vicenda della Regina Elisabetta che ama il Conte Devereux, che a sua volta ama Sara, sposata al Duca di Nottingham. Anche qui intrighi d’amore, colpi di scena, si concludono con la condanna a morte del Conte e poi di Sara e suo marito, a coniugare quel rapporto ambiguo e solenne tra Eros e Thanatos.

Il saggio, pur nella sua brevità, mi ha dato spunti di riflessione e grazie ad un linguaggio chiaro e ricco di citazioni mi ha risvegliato l’interesse per questa tematica.

Le letture di Adso

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