L’ultima primavera del secolo

Autore: Domenico Ippolito

Editore: Aporema edizioni

Genere: Narrativa 

Pagine: 224

Data di pubblicazione: 2019

Costo: 13.20 euro

Voto: 4.5/5

Siamo nel 1998 in un piccolo paesino della Puglia. Dalla base N.a.t.o gli aerei militari lasciano il territorio italiano per intervenire nella guerra in Kosovo. Fabio ha appena finito la terza media e inizia ad assaporare la libertà grazie al nuovo liceo in cui impuntandosi è riuscito ad iscriversi. La bella Martina di cui si invaghì durante l’ estate è cambiata nei suoi confronti nonostante si siano ritrovati nella stessa scuola e lui non riesce a spiegarsi il perché…. cosa le sarà successo?

Mentre osserva gli aerei diretti in terra straniera, lui affronta la sua guerra personale per diventare grande, tra insidie pericoli e indecisioni, riuscirà a far valere la sua personalità o si farà trascinare dagli altri?

“Alessio non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, e ci mancava poco che tirasse fuori un quaderno di scuola per prendere appunti. Io facevo finta di annuire ma gli avrei chiuso volentieri la bocca contro la trave del soffitto.” 

Tra cotte adolescenziali e amicizie non troppo sincere, il lettore si addentra nuovamente negli anni tormentati dell’adolescenza. Il romanzo ha una bellissima ambientazione molto vivida e reale. La narrazione é coinvolgente, il degrado e le cattive amicizie fanno sì che il nostro protagonista si ritrovi molte volte in situazioni più grandi di lui, quasi senza sapere come ci sia finito in mezzo. 

“Io avrei voluto scendere per sempre dalla Mercedes e non salirci mai più, ma non potevo certo tornare a casa a piedi.”

Le descrizioni sono molto precise, in alcuni punti è un libro abbastanza duro, certe scene descritte sulle bravate che il nostro protagonista compie con i suoi pseudo amici sono come un pugno nello stomaco, ancora più crudo quello che avverrà in seguito senza la complicità di Fabio.

Un libro di crescita, di disillusione, veramente un romanzo particolare.

“Solo i morti hanno visto la fine della guerra. É proprio così. La guerra è finita, noi che siamo ancora vivi, non lo possiamo dire.”

Serena Murgia

Le letture di Adso

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