Il misterioso caso di Villa Grada

Autore: Gavino Zucca

Editore: Newton Compton editori

Genere: Giallo

Data di pubblicazione: 25 giugno 2020

Pagine: 411

Prezzo:  9.90 €

Valutazione: 4.5/5

Il tempo oscilla tra il 1942, momento in cui fu celebrato un matrimonio durante una fuga di guerra, e il 1962, anno in cui avvengono diversi omicidi nel mondo dell’ippica; lo spazio tra Sassari, Bentivoglio, Bologna, Europa dell’Est e Africa.

Anche in questo quarto libro della serie delle indagini del Tenente Giorgio Roversi l’ufficiale avrà il suo da fare per trovare il colpevole e ritroverà vecchie conoscenze. Dalla Sardegna, infatti, partirà per Bologna per scagionare i suoi due amici d’infanzia Roberto Della Grada e Flavia Lanzarini, avvalendosi dell’aiuto di Don Luigi Gualandi, ex ufficiale veterinario dei Carabinieri. Dovrà, però, svolgere le sue indagini in incognito, in quanto questo caso è lo stesso che provo­cò il suo trasferimento forzato in Sardegna per motivi discipli­nari.

“Il problema è che la verità che ci attendiamo condiziona il modo in cui osserviamo il mondo”

Il filo che lega tutto sembra rigiardare dei gioielli, tra cui un rosario cloisonné, che passano di mano in mano, dal passato al presente, e sembrano collegati ad una vittoria rara del cavallo di Alfonso Della Grada, padre di Roberto, all’ippodromo di Bologna e ad una scommessa clandestina fatta proprio sulla vittoria in questione.

“Pensi che qualcuno, a tua insaputa, abbia potuto drogarlo o sia riuscito in qualche modo a determinare l’esito della corsa, magari corrompendo gli altri driver per farlo vincere?”

Nel giro di qualche mese muoiono il driver del cavallo, lo stalliere di Della Grada, il suo proprietario di casa e il proprietario di un cavallo di fama francese.

Tre delitti su 4 hanno un particolare in comune:

“L’omicida aveva aperto la camicia della vittima, scoprendo il petto e, proprio al centro, all’altezza del cuore, aveva conficcato in profondità uno spiedino di metallo […] Aspetti, non è ancora finita. Sul petto, infilzata dallo spiedino, c’era anche una carta da gioco.”

Che cosa mai significherà? È solo una firma?

Si intreccia nel racconto una seconda amicizia d’infanzia tra Frate Carmelo, che vive in Africa, e Oreste Lanzarini, padre di Flavia, e Alfonso Della Grada, che vivono a Bentivoglio. Durante la narrazione farà la sua comparsa anche un secondo frate, Frate Simone, dicendo di essere stato mandato dal missionario stesso per recuperare i monili.

“Quei gioielli […] portano con sè morte e sventura. Bisogna trovarli e purificarli”

Interessata ai gioielli è anche Olympia, una giovane dell’Europa dell’Est in difficoltà conosciuta qualche mese prima e ospitata da Alfonso a casa sua

“Era come un’isola sperduta nel mezzo delle tempeste della storia […] eppure sempre salda al suo posto”

Il libro scorre tra vari personaggi e vari misteri, tra cui anche un furto di sciarade subito dalla moglie di Oreste, che compaiono poi in una rivista, a cui non le ha inviate, e portano il suo pseudonimo. Che sia collegato anche questo? Il tenente si trova, quindi, di fronte ad una sensazione di smarrimento di fronte a tutto il groviglio e chiede consiglio alla madre.

Un passo alla volta riuscirà a rimettere i vari pezzi al proprio posto e a dipanare la matassa degli eventi.
Storia ricca di suspense e di colpi di scena che mantiene vive tutte le possibilità fino alle ultime 20 pagine.

Eleonora Ferrini

Le letture di Adso

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