La Regina della notte

Autore: Francesco Pasqualetti

Editore: Rizzoli Historiae

Genere: Thriller Storico 

Data di pubblicazione: Febbraio 2022

Pagine: 492

Prezzo: 9,90€

Valutazione: 5/5

Vienna, casa del musicista W. A. Mozart, 5 dicembre 1791
Il musicista era ormai molto malato e da ore continuava a ripetere: “Huic ergo parce, Deus”. 
In punto di morte Wolfgang Amadeus Mozart aveva invocato la pietà di Dio. Non per la sua anima però, ma per quella del suo assassino.

“Qualcuno mi ha dato dell’acqua tofana e ha calcolato il momento esatto della mia morte. Mi hanno pure ordinato un Requiem.”

Chi glielo aveva commissionato aveva preteso una clausola particolare: che lui usasse la carta e l’inchiostro fornitagli!
In vita non era riuscito a sconfiggere i “mostri” , ma aveva provato a colpirli nella sua opera. Il primo esperimento era stato Il Flauto Magico. La soluzione infatti era descrivere il qui e ora, la situazione politica attuale attraverso un’innocente scena con personaggi atti a ricordare le persone di potere del tempo. 

“Nulla in quest’opera è ciò che appare.” 

Provava a manipolare le coscienze con la musica. Era quindi un personaggio scomodo a chi dei complotti faceva il suo punto forte. 

Quattro anni prima il musico aveva conosciuto il Conte russo Razumovskij, un  seduttore famoso per le sue conquiste amatorie, nipote dell’imperatore della notte. 

“È stata la musica a portare i Razumovskij dove sono oggi, sul tetto del mondo. E sarà la musica a continuare la nostra fortuna…” 

Era un manipolatore di eccellenza, il cui modus operandi è sempre stato “avviare la discussione sulla strada giusta”.
I problemi di Mozart erano cominciati con un viaggio a Berlino due anni prima insieme al principe Lichnowsky, cognato di Razumovskij, durante il quale i due avevano avuto uno screzio e il compositore si era trovato senza benefattori.

Nel 1787 in Crimea il Conte di Falkenstein, imperatore austriaco, era stato invitato in un promontorio deserto per incontrare col favore delle tenebre l’anziana Zarina Caterina. Insieme volevano far risorgere l’impero romano d’oriente, unendo le forze austriache e russe.

“Voglio copiare il meglio dei Greci e dei Romani, i loro imperi, e unirli insieme…”

Sul tema del monarca universale, il dominus mundi, esistevano già diverse profezie. Tra gli altri, ne parlava anche Nostradamus. Caterina II era convinta:

“Solo noi possiamo farlo! Noi stiamo tra Occidente e Oriente, noi siamo il centro del mondo. Chi altri se non la Russia?”  

Al largo del porto di Livorno nello stesso periodo Domenico Cimarosa, compositore sia di opere buffe che serie, era stato scelto come Maestro di cappella della corte imperiale in Russia e la Zarina gli aveva spedito un biglietto di sola andata verso la più remota capitale del mondo: San Pietroburgo. Tra le tappe del viaggio si fermerà anche nella Certosa di Calci, ospite di Leopoldo II, Granduca di Toscana, uno dei fratelli d’Asburgo. 

“Voi non vi trovate in un luogo sacro solo per lo spirito, ma anche per il futuro del mondo.” 

Qui, infatti, si snodano decine di notizie che corrono sulle rotte marittime e terrestri. 

“A Livorno, con la bella stagione, arrivano bastimenti carichi di preziose informazioni da ogni parte del mondo.” 

Nella certosa vi era una farmacia particolare, cosparsa di quadri di agnelli morti, simboli dell’ordine storico e nobiliare del Toson d’oro. 
Capitoli di intrighi in vari punti d’Europa vengono intervallati dalle visioni di Michel Nostradamus verso la metà del XVI secolo e dalla prigionia dei reali francesi durante la Rivoluzione. Tra le citazioni:

“Coloro che leggono questi versi attenta riflessione vi portino, Profani e ignoranti dal toccarli si guardino, Che astrologi, stolti, incolti tutti, non s’accostino! Colui che altrimenti farà, maledetto sarà secondo sacro rito. ” 

Nel 1790 Giuseppe II, sacro romano imperatore, muore senza eredi e Leopoldo II è costretto ad ereditare il trono e ad abbandonare il suo regno toscano. 
Caterina la Grande, la Piccola Madre, aveva il dono di leggere nell’anima delle persone e sapeva tessere le trame da lontano, nell’ombra…

“Come una grande cantante mette piede sul palcoscenico di un teatro solo se è sicura, ancor prima di entrare, del trionfo che la accoglierà alla fine.” 

Una vendetta vecchia di anni sta solo aspettando il momento esatto per compiersi, mentre politica e musica si intrecciano e dipanano dietro a crimini e sotterfugi!

Si tratta di un esordio letterario pieno di metafore descrittive ben pensate. Questo libro è un romanzo; tuttavia l’autore precisa che i fatti narrati sono veri e sono accaduti nel luogo, nel giorno e nell’ora indicati, al netto di marginali licenze narrative. La nota finale rivela che dietro c’è una pluriennale ricerca storica, eseguita su decine di libri in quattro lingue. Ho apprezzato molto la bibliografia finale.

Lo stile è minuzioso e descrittivo di ambienti e personaggi, ma nonostante questo nulla è di troppo e la narrazione resta scorrevole. Anche le comparse sono caratterizzate psicologicamente e fisicamente e sono ben contestualizzate nel loro spazio-tempo. Durante la lettura sono riuscita addirittura a “vedere” le espressioni dei protagonisti, delineati in ogni gesto!
In conclusione, si tratta di una lettura notevole con forti radici storiche. 

Eleonora Ferrini

Le letture di Adso

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