Letture epiche e alticce
Autrice: Verona Tomassini
Genere: Romanzo Epistolare
Editore: Self-publishing
Data Pubblicazione: Settembre 2020
Pagine: 180
Prezzo: 15€(cartaceo)
Valutazione: 4/5
“Sedevo, mentre dinanzi a te si svolgeva un commercio di poveracci, qualcuno vendeva, qualcuno comprava, forme inedite d’amore.
Un vecchio con la cinta slanciata forse lo pretendeva, con la medesima stoltezza con cui tu oggi lo reclami. L’amore.
Puoi comprarlo, come un vecchio davanti a una donna distinta che lo vende, eccome.
É un affare.
Tu vuoi la reciprocità, vuoi essere divorata.”
Una giovane donna affamata d’amore, in ogni sua forma, meglio se reciproco.
Privata dell’amore primigenio, tenta di ritrovarlo, e ritrovare se stessa, nella squallida esistenza di immigrati e prostitute fuggiti dall’Est Europa dopo il crollo del muro di Berlino.
Tenta di ritrovarlo nel Siberiano.
Cerca di salvarli tutti, cadendo anche lei nel baratro dell’emarginazione.
Doveva dar retta al professore e alla creaturina, due personaggi quasi mistici, che le avevano consigliato di fuggire da quel mondo quando era ancora in tempo.
In questo romanzo epistolare, la donna é la voce narrante, alter ego della scrittrice ormai adulta, che parla alla ventenne che é stata.
Un’edizione autopubblicata, non per mancanza di editori, ma per una scelta politica, quasi di
contestazione.
La sua é una scrittura di testimonianza, una donna che scrive come un uomo: la voce delle più basse classi sociali, gli emarginati, che si lasciano corrodere dall’alcool nei parchi o per le strade, consci di non far parte di questo mondo. Gli apolidi della società.
Riesce a parlare d’amore anche in posti popolati di orrore, anche usando parole forti, taglienti e tetre.
Il linguaggio é complesso, ricco di termini russi sconosciuti ai più, ma riesce a creare un legame
magnetico con il lettore, che brama sapere sempre di più sulla storia.
É un romanzo di nicchia, un piccolo gioiello che non é possibile reperire in libreria o su internet.
Veronica Astolfi