Mostri Volume 4 Regular

Coordinamento editoriale: Giammarco Fumasoli

Autori/Illustratori: Badino, Calderone, De Luca, Ferracci, Farina, Fumasoli, Guglielmino, Mancini, Maruccia, Coletti, Di Matteo, Filodoro, Franceschini.

Editore: Bugs Comics

Genere: Fumetto horror

Data di pubblicazione: Maggio 2016

Numero: 4

Pagine: 98

Prezzo: 9,90€

Valutazione: 4,5/5

In pieno clima Halloween il quarto volume di Mostri ci ha trasportato in un mondo cupo e spaventoso.
Il tratto distintivo di questo numero è legato alle metamorfosi: trasformazioni sconcertanti e implacabili che tirano fuori il mostro che è dentro di noi…
Perché forse ci fa più paura conoscere i risvolti più profondi ed oscuri del nostro animo che non affrontare minacce esterne…

Su quale sia la paura più grande da affrontare si confrontano anche i due protagonisti del suggestivo racconto breve “Ma cos’era?” di Fitz-James O’Briel del 1959, riproposto in questo numero. Effettivamente è difficile dire cosa può spaventarci più di tutto:

“Certo, ci dev’essere un ‘Qualcosa’ che è più orribile di qualsiasi altra cosa, credo. Tuttavia non sono in grado di darne anche la più vaga definizione.”

Provando a dare un volto a questo “Qualcosa” le storie di questo volume ci fanno esplorare il terribile scenario delle metamorfosi…
Nella prima storia, Amore materno, sono i teneri ed indifesi bambini di 6 anni che diventano esseri mostruosi e brutali: un incubo per qualsiasi genitore…
Ne I figli di San Grimorio i devoti del santo nascondono un’inquietante verità.
Nella storia Il cuore del faraone saranno le ambizioni e le rivalità tra accademici a far imboccare una via dalla quale non si può più tornare indietro.
Ne La cantina di Max le apparenze si sa possono ingannare ma un bel bicchiere di vino può far tornare il sorriso…
In Denti da latte la trasformazione di sé è legata alla caduta dei dentini e alla fatina che fa visita ai bambini.

Ci sono poi, come ormai siamo abituati, due storie riprese dalla collana ACME pubblicata negli anni ’90, entrambe molto gradevoli. La testa del drago ci riporta ad un classico: un re che offre la mano di sua figlia a chiunque sconfigga un temibile drago. Fear invece è la storia più lunga del fumetto e ci ricorda quanto i mostri si nutrano delle nostre paure…

L’idea di riproporre dei vecchi fumetti è molto interessante anche per poter confrontare gli stili di disegno diversi nel tempo. Si nota una certa differenza in 30 anni di distanza: nell’abbigliamento e nelle acconciature dei personaggi ma anche nel modo di evidenziare le scene clou. I fumetti attuali propongono scene più forti, cercano di sconvolgere anche con il canale visivo, elemento fondamentale in questo genere letterario. Nelle storie del passato il disegno sembra più accompagnare la trama e l’idea alla base della narrazione: i mostri, quando presenti, sono meno inquietanti ed aggressivi. Del resto l’evoluzione delle arti, delle abitudini e dei nostri costumi è continua ed incessante!

Con il consueto schema, ad introdurre le storie c’è sempre un contenuto diverso: la storia horror già citata (Ma cos’era?), un intervista ad un noto fumettista, la rubrica Sopravvivere a… (questa volta dedicata a Nosferatu), o anche introduzioni a tema, come quella sugli elementi violenti e sanguinosi del Cristianesimo (per introdurre I figli di San Grimorio).

Una collana che si conferma sempre di grandissimo livello e che sa perturbare anche gli animi più impavidi.
Insomma gli ingredienti per un grande Halloween ci sono tutti!

Le letture di Adso

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