Futura

Autore: Gaetano Mercinelli

Editore: Antonio Mandese Editore

Genere: Thriller

Data di pubblicazione: Aprile 2023

Pagine: 439

Prezzo: 20 €

Valutazione: 4.5/5

Mimì è una ragazza del sud molto indipendente, rifugiatasi nello studio dopo che la sua migliore amica Caterina si è ammalata e ritirata da scuola all’improvviso. Ha sempre avuto buoni voti da allora e, tramite una professoressa di genetica, ha una folgorazione per le materie scientifiche. Raccontandosi al passato ci rivela qual era il suo sogno.

“Il mio obiettivo era diventare una genetista.”

Così da poter in qualche modo ritrovare il rapporto interrotto con l’amica, sparita da tempo.

Al momento di trasferirsi al nord la ragazza subisce il fascino della Roma metropoli tirando fuori un carattere molto deciso. Un posto nuovo in cui non conosce nessuno è il posto giusto per ricominciare.

“Immergermi nei ritmi e nell’anonimato di una grande metropoli mi rese più disinvolta, più sicura di me stessa.”

Si isola del tutto da tutti e si dedica mente e corpo ossessivamente solo al Dio scienza e agli studi.

“Rinunciai all’immaginazione, rinunciai alle distrazioni […] Rinunciai alla mia anima.”

Rarissimi dubbi sul suo modo di vivere facevano breccia nel micromondo in cui si era nascosta, ma li scacciava sempre pensando che erano cose da perdenti.

Gli anni di sacrificio la portarono a scegliere di sgobbare ancora all’università da volontaria dopo la laurea per puntare al ruolo di ricercatrice. 

Per lei non era un problema fare sempre tardi e lavorare anche nei festivi, poichè la scienza era sempre stata il suo unico scopo.

Una sera, uscendo da lavoro, sente una voce familiare e riconosce immediatamente Caterina, anche se negli anni è cambiata molto.

Non rispecchia affatto l’immagine di cui si è nutrita negli anni come esempio per tenere la rotta della sua futura carriera. La ricordava ligia e precisa e invece si trova di fronte una ragazza magrissima piena di piercing che afferma di godersi le giornate s4nza lavorare.

Dopo la gavetta di un lungo anno Mimì si ritrova di fronte ad un contratto della Progenie, una grande multinazionale nell’ambito dell’ingegneria genetica con contatti stretti nei confronti dell’università. Stanno cercando proprio una ricercatrice per “un nuovo progetto di ricerca, una vera bomba scientifica […]”

Ma prima deve recarsi a Milano per fare il colloquio di lavoro con un certo Dottor Cooper presso l’Hotel Gallia. Risulterà essere una persona robotica con un ritmo di voce mono-tòno che ha già indagato su di lei, tanto da conoscere anche tutte le offerte di lavoro avute fino ad allora.

Dopo dieci giorni scopre di essere stata selezionata per lavorare con il loro gruppo di ricerca per le Malattie neurodegenerative. 

Comincia un percorso lavorativo estenuante in un ambiente in cui la femminilità è repressa e tutto viene sacrificato per i risultati. Non esistono orari, non esistono ferie.

Il giorno del patrono Sant’Ambrogio, complice la scarsità di personale, conosce il siciliano Carmelo, matematico di spicco della società. 

Lui è diverso dagli altri: competente, ma umile e mai arrivista. L’unico difetto sono i dubbi etici che lo corrodono continuamente. 

Dopo qualche mese alla giovane viene proposto di trasferirsi a Basilea con un cospicuo aumento di stipendio e un alloggio aziendale per  un progetto “talmente innovativo che rivoluzionerà il modo di intendere la genetica e […] potrà modificare il nostro modo di vivere.”

Si tratta del segretissimo progetto Futura, che mira a usare parti del genoma umano poco usate e non molto conosciute. 

Il luogo dei laboratori è soprannominato Los Alamos, a ricordare dove vissero Fermi e la sua squadra di studiosi della bomba atomica durante la seconda guerra mondiale. 

E isolamento è la parola che rende l’idea alla perfezione: in un luogo ultratecnologico situato in piena campagna si viene privati del telefono cellulare, si può uscire a settimane alterne solo di sabato o di giovedì sera per andare esclusivamente in posti “convenzionati” e non si può contattare nessuno all’esterno se non per emergenze e solo controllati dalla sicurezza. 

L’autore ci trasmette in fretta l’idea di un’inquietante realtà parallela, “un mondo sconosciuto al mondo”.

Da qui comincia tutta la parte introspettiva, complice il distaccamento emotivo con gli altri e l’isolamento forzato. 

Le riflessioni porteranno la nostra protagonista a spunti e decisioni che mai avrebbe pensato di fare. E porterà noi a ragionare sull’etica degli esperimenti sulle cellule umane e staminali.

Dove possono condurre ambizione e forte stima di sé? Fin dove ci si può spingere in nome della guarigione e del potenziamento della salute e dell’essere umano?

Quanto ci si può spingere oltre per eliminare le malattie?

Lo stile è semplice e quotidiano, utile al fine di rendere ciò che leggiamo credibile, concreto e tangibile. 

Gli ambienti sono descritti in modo essenziale, senza perderci più di tanto tempo,  pur di lasciare il più ampio margine alle teorie e ai principi dei personaggi.

Per una parte del libro si stagliano più protagonisti, ma in realtà il personaggio principale è Mimì, una giovane ragazza del sud con un brutto rapporto con i genitori e traviata completamente dalla sete di emergere sugli altri nell’unico campo di lavoro che conosce.

La storia funziona bene e, dato il tema trattato, l’ho trovata molto attuale e potenzialmente molto reale. 

In un momento in cui si parla spesso di cellule staminali ed esperimenti di vario genere Mercinelli ci espone, tramite una ragazza completamente dedita alla sperimentazione e senza altri interessi, quali siano le potenziali conseguenze dell’assenza di dubbi medici etici e quanto sia difficile, se non improbabile, cercare di imporli e di seguirli.

Un libro davvero istruttivo e non noioso nonostante la mole.

Eleonora Ferrini

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