La Bestia

Autore: Carmen Mola

Traduttore: Massimo Sottini

Editore: Salani

Collana: Romanzo

Genere: Thriller storico

Data di pubblicazione: 4 luglio 2023 (prima pubblicazione in lingua madre 2021)

Pagine: 496

Prezzo: 19€

Valutazione: 5/5

L’identità di Carmen Mola è rimasta a lungo nascosta: dopo il successo dei suoi libri in Spagna, tanti si sono chiesti chi fosse questa talentuosa artista. Soltanto nel 2021 con l’assegnazione del Premio Planeta, il più importante premio letterario spagnololo, proprio per il libro La Bestia, Carmen Mola è uscita allo scoperto: è lo pseudonimo di tre scrittori e sceneggiatori spagnoli Jorge Díaz, Antonio Mercero e Agustín Martínez, che sono riusciti ad amalgamare così bene le proprie capacità da realizzare libri di altissimo livello che sembrano prodotti da un’unica mente sagace.
In Italia, oltre a questo libro, da poco uscito per Salani Editore, è stato pubblicato il primo capitolo di dell’altra importante saga scritta da Carmen Mola: La sposa di sangue (Mondadori) che vede protagonista l’ispettrice Elena Blanco. Di questa saga, in Spagna, sono stati pubblicati già quattro libri.

La Bestia è ambientata nella Madrid del 1834, una città in ginocchio per la terribile epidemia di colera che sta strappando le vite di tantissime persone. Si muore ad ogni istante e, ovviamente, le condizioni igieniche delle fasce di popolazione più povere non aiutano a contrastare la malattia.
I nobili e i benestanti danno proprio la colpa ai più poveri se si trovano in queste condizioni. La Chiesa anche ne approfitta per assegnare le responsabilità alla degenerazione dei costumi e all’allontanamento dei fedeli dalla religione, vedendo il colera come una punizione divina.
Chiunque venga colpito dal morbo muore in pochi giorni, tra febbre, vomito e diarrea.

In questi anni c’è anche un altro grave problema, un vero e proprio conflitto civile: le Guerre carliste. Nel 1830 infatti il re Ferdinando VII abroga la legge Salica, che riguardava l’esclusione delle donne al trono, proclamando la figlia Isabella II di Spagna legittima erede. Il fratello Don Carlos di Borbone-Spagna, non accettando tale decisione, si proclama re nel 1833, dando vita ad una guerra civile che durerà oltre 40 anni.
I sostenitori di Don Carlos (i carlisti) cattolici, conservatori e controrivoluzionari, combattono per il mantenimento delle tradizioni monarchiche spagnoli e contro il liberismo promosso da Isabella II.
Il conflitto carlista si sposta anche sull’interpretazione dell’epidemia: se gli uomini ci chiesa accusano la popolazione che si è allontanata dalle tradizioni religiose, molti altri accusano i preti di utilizzare i poveri per avvelenare i pozzi e colpire chi vuole sovvertire lo status quo.

È chiaro che la situazione a Madrid, già così, è esplosiva e gli equilibri sono fortemente precari.
Eppure una minaccia ancora più implacabile si sta abbattendo sulla città: La Bestia! Nessuno l’ha vista chiaramente, c’è chi dice che sia un enorme lucertola con il corpo a scaglie, chi un gigante con la testa di cervo… Le credenze in merito sono tante ma c’è una sola certezza: molte bambine spariscono e alcune di loro vengono ritrovate dopo settimane, se non mesi, morte e con il corpo fatto a pezzi.
Proprio il ritrovamento di una di queste bambine dà avvio al romanzo: testa, tronco ed arti vengono trovati smembrati, generando il terrore nella popolazione.

“Sotto l’acquazzone, che ha trasformato il terreno argilloso in un pantano, un cane famelico gioca con la testa di una bambina.
[…] Qualcuno grida per attirare la loro attenzione: ha trovato la gamba che mancava. Dal corpo sono arrivati alla testa, dalla testa alla gamba… Da qualche parte deve esserci l’altro braccio, magari verrà fuori. I bambini sdentati corrono ovunque per cercarlo, come se fosse un gioco.
[…] Una madre cerca di far rientrare i bambini a casa per metterli a letto, ma la curiosità di vedere un cadavere smembrato è superiore a qualsiasi castigo, e i bambini non ne vogliono sapere di obbedire ai suoi ordini. La caccia al tesoro continua: dov’è il braccio che manca? Il primo a scoprirlo potrà tirare qualche scappellotto ai suoi compari.”

Sul luogo del ritrovamento, oltre a bambini curiosi e donne terrorizzate, arrivano anche Donoso Gual, una ex guardia congedata dopo aver perso un occhio in un duello con l’amante di sua moglie, e Diego Ruiz, giornalista appassionato ma squattrinato. Donoso è stato richiamato nella polizia come rinforzo per sorvegliare le strade in questo periodo difficile di colera ma non ha più le sue armi d’ordinanza.
I due sono amici ma appare subito la differenza d’approccio: Diego vuole approfondire, capire meglio quanto sta succedendo e provare a smascherare la Bestia; Donoso invece non vuole problemi, preferisce non coinvolgersi in una questione che verrà presto dimenticata, del resto chi si preoccupa veramente per la morte di una bambina povera?

“Sembra che in questo maledetto anno 1834 niente vada per il verso giusto: il colera, la guerra dei carlisti, la Notte di San Giovanni e la Bestia, anche la Bestia.
[…] Diego non vuole credere alla storia della Bestia; intorno a quel nome si intreccia un guazzabuglio di descrizioni di presunti testimoni. Alcuni hanno parlato di un orso, altri di una gigantesca lucertola di proporzioni impossibili, c’è chi crede si tratti di un qualcosa simile a un cinghiale. Che razza di animale uccide solo per piacere? Per quanto ne sappia lui, tutte le vittime sono state smembrate con violenza, ma nessuna aveva sul corpo segni che facessero pensare che fosse servita a sfamare quella specie di animale chimerico che vive nei sobborghi di Madrid. L’unica cosa che si nasconde dietro al nome della Bestia è una sensazione appiccicosa, informe e inquietante come quelle descrizioni demenziali: la paura.”

C’è un altro personaggio fondamentale, che ci accompagnerà per tutto il libro: Lucía, una ragazzina che è costretta a diventare presto donna. Suo padre è morto qualche anno fa, sua madre sta morendo a causa del colera e lei deve provvedere anche a sua sorella Clara, più piccola di lei e ancora non pronta ad affrontare la vita.
Lucía si dà da fare, cerca qualcosa da rubare e rivendere, per ottenere pochi reales che le consentirebbero di sfamare la sua famiglia. Vince qualsiasi timore contro l’epidemia e si introduce nella casa di due religiosi morti da poco a causa del colera. Qui trova un caldo cappotto che può usare per scaldare la madre, un candelabro e qualche posata d’argento e anche un anello d’oro con un simbolo particolare: due mazze incrociate. Mentre è in questa casa qualcun altro entra: un gigante che fruga tra i cadaveri. Lucía si nasconde ma viene presto scoperta: deve affrontare un vero e proprio gigante e sfuggirgli senza perdere il proprio bottino. Ci riesce anche grazie all’aiuto di un coetaneo incontrato per caso e anche lui dedito ai furti, Eloy.
Lucía vende così il candelabro e le posate, porta la giacca alla madre e regala l’anello alla sorella, dicendole che è un amuleto.
Ma le cose per la famiglia di Lucía non si metteranno bene: i poveri vengono sfrattati dal loro quartiere e devono trovare rifugio in una caverna fuori la città, la madre muore e Lucía, che non vuole ridursi al lavoro sottopagato che faceva la madre, lavando i panni dei ricchi nel fiume, finisce per dover vendere la propria verginità al migliore offerente.

Quell’anello si rivelerà fondamentale per saperne di più sulla Bestia: un oggetto uguale viene trovato nelle gole delle bambine uccise e, forse proprio per riappropriarsene, il gigante stava frugando nei cadaveri dei due religiosi e inizia a dare la caccia a Lucía e a sua sorella Clara.

Un thriller storico molto avvincente: la ricostruzione della città e della condizione della popolazione è ben studiata e merita grandissima considerazione. Le sofferenze dei poveri, la disperazione di chi non ha più nulla da perdere e rischia l’impiccagione con i furti, o vende il proprio corpo per un pezzo di pane, sono realtà vere quanto drammatiche, rese ancor più dure dall’implacabilità del colera.
I pochi medici provano ad alleviare le sofferenze dei tantissimi che affollano i lazzaretti ma, chi arriva lì, sa che non ne uscirà più vivo!
Qualche nobildonna si dedica ad aiutare i malati, come Ana Castelar, moglie di un ministro, il duca di Altollano, che finirà per innamorarsi di Diego. Ma sono situazioni eccezionali: la maggior parte della popolazione ricca non vuole avere nulla a che fare con poveri e malati e anzi addossa loro tutte le colpe di ciò che sta accadendo.
La trama si infittisce e avremo modo di saperne di più sulla Bestia ma i personaggi principali dovranno mettere a rischio la propria vita tante volte e nulla sarà semplice.

La narrazione alterna i punti di vista dei personaggi principali, utilizzando sempre la terza persona. Molte scene sono crude e fondate sulla violenza ma gli autori hanno voluto proprio ricreare la vita di Madrid in quella difficile fase storica. La loro, come detto, è una ricostruzione molto fedele, al di là degli aspetti più strettamente legati alla Bestia.
Sono sicuro che altri libri di Carmen Mola verranno tradotti in italiano e che tutti i lettori li apprezzeranno.
Una bellissima scoperta!

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