Il volo del canarino

Autore: Franco Casadidio

Casa editrice: Drakon edizioni

Genere: Narrativa storica

Data di pubblicazione: giugno 2022

Pagine: pag. 287

Costo: 16,00 euro

Valutazione: 5/5

Molti romanzi sono stati scritti e molti ne ho letti sulla seconda guerra mondiale, sull’Olocausto, sulla tragedia che ha colpito il popolo ebraico dopo l’avvento al potere del partito nazionalsiocialista.
Ma il romanzo di Casadidio si contraddistingue nettamente in questo vasto panorama letterario: l’autore, infatti, con un’impostazione prettamente giornalistica, fornisce una ricostruzione storica dettagliata e puntuale degli avvenimenti piu’ importanti della storia della Germania dal momento dell’armistizio che pose fine alla prima guerra mondiale, l’11 novembre 1918, giorno in cui inizia il romanzo, fino al processo di Norimberga, che chiude definitivamente il triste capitolo del regime nazista; passando per la crisi del ’29, i primi anni del movimento nazista e la successiva presa del potere nel gennaio del 1933, la “notte dei lunghi coltelli” e quella “dei cristalli”, i tentativi per assassinare il Fuhrer fino alla disfatta finale.
Accanto alla Storia con la S maiuscola, si svolge e si inserisce la complessa vicenda umana e sentimentale dei due giovani protagonisti, Jurgen e Sara: lui e’ di pura razza ariana, erede dei von Schotze, un’aristacratica famiglia bavarese; lei invece e’ ebrea da parte di madre, una “mista di primo grado”.
Le loro vite vengono letteralmente sconvolte dalla salita al potere di Hitler e dei nazionalsocialisti e le loro strade a forza divise dalla promulgazione delle leggi razziali ed antisemite di cui Sara diventera’ una delle tante vittime.

“Coloro i quali venivano riconosciuti ebrei, erano soggetti a tutta una serie di divieti e limitazioni personali in quanto considerati appartenenti ad una razza inferiore a quella ariana, una razza di untermenschen, “sottouomini”, reputata dai nazisti molto più vicina alle bestie che non agli esseri umani.”

Notevole l’abilita’ dell’autore di intrecciare la storia dei protagonisti, quindi personaggi frutto della sua fantasia, a quella di uomini relamente vissuti che hanno fatto la storia e segnato un’epoca.
Per rendere cio’ Casadidio e’ ricorso alla tecnica ad incastro, che prevede la suddivisione del romanzo in capitoli brevi, ciascuno caratterizzato da un titolo specifico ed esplicativo del contenuto, in cui la storia privata e personale dei protagonisti inevitabilmente si scontra con la storia ufficiale e ne subisce le ripercussioni e le conseguenze, cosi’ come e’ successo alle vite di intere generazioni.

I personaggi sono un punto di forza del romanzo: l’autore ha delineato figure intense, profonde, autentiche, ne ha perfettamente descritto i sentimenti che li animano, i conflitti interiori che li dilaniano.
Assistiamo ad un’evoluzione e ad una crescita interiore dei protagonisti, i quali, attraverso una serie di essperienze e prove difficili, acquisiscono una sempre maggiore consapevolezza di se’ e una piu’ matura autonomia di giudizio.
Sara, la protagonista femminile, nonostante la giovane eta’, e’ una donna forte e coraggiosa, che rimarra’ comunque salda nelle sue convinzioni antinaziste e che, nonostante le avversita’ e le atrocita’ di cui e’ vittima, non perde mai la fiducia nel suo amato Jurgen. Restera’ accanto a lui dimostrandogli un amore incondizionato, un amore che sa comprendere e perdonare, senza mai giudicare le sue scelte.
Jurgen, invece, all’inizio e’ un fervente sostenitore dell’ideologia nazionalsocialista di Hitler; col tempo, attraverso un complesso iter interiore, giungera’ alla piena e ferma presa di coscienza degli orrori perpetrati dalla politica del Reich fino a un travagliato ripensamento delle sue precedenti convizioni e al totale rinnegamento delle stesse e delle sue azioni da colonnello delle SS, accettando con contegno di pagare per le colpe e i torti commessi.

“Questa, forse, è stata la mia colpa più grande: far finta di non vedere, di non capire. Poi è subentrata la gloria, il prestigio del grado, i privilegi della posizione raggiunta. E’ stato come salire una scala senza fine, in cima alla quale sai di poter trovare tutto ciò che un uomo desidera: fama, ricchezza, lusso, potenza, fino ad arrivare anche alla possibilità di decidere della morte e della vita degli esseri umani. Ecco, in cima a quella scala che continui a salire ti viene prospettata la possibilita’ di diventare come Dio, dare la vita o la morte alle persone, una prospettiva che abbaglierebbe chiunque.”

L’autore e’ riuscito ad esprimere con maestria la psicologia dei personaggi attraverso il frequente ricorso al dialogo e al discorso indiretto che, oltre a rendere vivida e fluida la narrazione, consentono di conoscere i pensieri piu’ autentici e profondi dei protagonisti.

“Sarebbe bello se anche noi avessimo le ali per poter volare via da tutto questo”.

“Il volo del canarino” racchiude un messaggio di liberta’ e di speranza: nonostante milioni di vite siano state spezzate durante le persecuzioni naziste, quelle vite, quelle storie sono in qualche modo giunte fino a noi, ci parlano ancora oggi e ci invitano a non dimenticare.

“L’unico aspetto positivo, almeno così spero, è che tutti quei milioni di individui non siano morti invano ma che il loro sacrificio sia un monito per il futuro, affinché certe cose non avvengano mai più”.

Un libro che ho apprezzato molto, da cui traspare la profonda conoscenza e la passione dell’autore per la Storia, in grado di arrivare al cuore del lettore e di suscitare una infinita’ di emozioni.

Alessandra Verrucci

Le letture di Adso

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