Il racconto perfetto

Autore: Elisabet Benavent

Casa editrice: SALANI EDITORE

Genere: Narrativa contemporanea

Data di pubblicazione: 19 settembre 2023

Pagine: pag. 612

Costo: 18,90 euro

Valutazione: 5/5

“C’erano una volta una ragazza che aveva tutto e un ragazzo che non aveva niente. C’era una volta una storia d’amore tra il successo e l’incertezza. C’era una volta un racconto perfetto. E solo tu deciderai come andrà a finire.”

Margot, diminutivo di Margaret Ortega Ortiz De Zarate, conduce una vita apparentemente perfetta: e’ l’ereditiera di un impero alberghiero, a soli trentadue anni ha un posto di prestigio nell’azienda di famiglia e sta per sposare Filippo, il principe dei sogni.
Il giorno delle nozze, colta da un attacco di panico, fugge sotto gli occhi meravigliati della famiglia e della miriade di invitati.
Qualche sera dopo, le sorelle, Patricia e Candela, la convincono ad uscire e insieme si recano in un bar dove conoscono David che, oltre al barman, fa altri due lavori per arrivare a fne mese e che, da quando la fidanzata Idoia lo ha lasciato, dorme sul divano a casa di amici.
Inizialmente a legarli sara’ un semplice rapporto di amicizia, la volonta’ di due anime ferite di aiutarsi a vicenda. Ma, complice un viaggio in Grecia, il sentimento che li unisce li portera’ a cambiare la loro visione del mondo.

Devo premettere che, in linea di massima, non amo le storie romantiche e di conseguenza mi sono approcciata alla lettura di questo romanzo con un certa diffidenza.
Ebbene, mi sono dovuta subito ricredere: fin dalle prime pagine sono stata letteralmente rapita dalla storia, mi sono ritrovata quasi a gioire e soffrire insieme ai protagonisti, incapace di staccarmi dalla lettura per sapere cosa sarebbe accaduto in seguito.
“Il racconto perfetto” e’ una favola moderna in cui i cliche’ tradizionali vengono affrontati e in qualche modo ribaltati.
Margot ha una vita in teoria perfetta, una casa perfetta, piu’ simile pero’ ad un negozio di arredamento, un lavoro perfetto e ben retribuito nell’azienda di famiglia, un fidanzato perfetto, Filippo, rampollo di una ricca famiglia, quasi un principe azzurro.

“Sono nata con tre cognomi e un impero alberghiero […]. Alla nascita sono stata condannata a essere la principessa di una fiaba a cui non credo, ma nessuno si è mai chiesto a cosa credessi davvero.”

David si pone agli antipodi: e’ povero, senza fissa dimora, non ha un lavoro stabile e vive alla giornata.

“Ero un ragazo di ventisette anni senza un soldo in tasca.Ero un tizio con nessuna garanzia di futuro. Ero un ragazzino senza la piu’ pallida idea di cosa ne sarebbe stato di lui da li’ a due anni. Senza un’istruzione superiore. Senza master. Senza contatti. Senza uno zio all’Avana. David, io, ero l’esempio in carne e ossa di cio’ a cui non doveva aspirare un bambino povero: la liberta’, quella vera, costra troppo.”

Eppure c’e’ una cosa che li accomuna: entrambi hanno gli stessi occhi tristi.
Il loro rapporto nasce come semplice amicizia, il loro obiettivo e’ aiutarsi a vicenda a ricostruire le rispettive relazioni distrutte.

“Secondo me le tue azioni dovrebbero prescindere da quello che pensi faccia lui, perché quest’estate è tua. Ed è un regalo incredibile.”

La storia scorre senza scossoni, senza colpi di scena eclatanti, l’amore tra i due nasce spontaneamente da un incontro di sguardi, di occhi tristi che si riconoscono e che, per la prima volta, non hanno paura di mostarsi per quello che sono.
E’ proprio questo il messaggio di fondo del romanzo: per poter essere felici e sentirsi realizzati, e’ fondamentale mettere la propria persona e le proprie esigenze davanti a tutto, accettarsi con i propri limiti e per le proprie capacita’. E cio’ vale anche in amore.

“Ci educano come se potessimo prenderci cura di tutti senza prenderci cura di noi stessi, anche se è una contraddizione in termini. Senza un “io” è impossibile un “noi”.

Sia Margot che David hanno annullato la loro vera identita’ per stare insieme a persone che non li apprezzavano davvero, e solo stando insieme, prima come semplici amici e poi in maniera piu’ intima, capiscono che l’amore, quello vero, e’ accettazione, rispetto e stima del patner, e non semplice possesso.
Il viaggio in Grecia poi costituisce, piu’ che un viaggio materale, una metafora del cambiamento interiore dei due protagonisti e del raggiugimento di un’agognata liberta’.
Una storia dolce, delicata, resa con una scrittura fresca ed accattivante, arricchita da dialoghi divertenti e a volte ironici, con dei personaggi profondamente realistici ed umani, con cui si entra immediatamente in empatia.
Originalissimo il finale, in cui la scelta riguardo al proseguio della storia tra Margot e David e’ demandata al lettore.

“Questo forse sara’ l’epilogo piu’ corto mai scritto, ma credo che, arrivati a questo punto, non sia necessario spiegarti perche’ hai letto due finali della stessa storia. E’ che tutto dipende, tutto, dalla luce con cui si guarda il mondo.”

Alessandra Verrucci

Le letture di Adso

Un pensiero su “Il racconto perfetto

Lascia un commento

Torna in alto