Il mistero di Penelope

Autore: Claire North

Editore: Newton Compton Editore

Genere: Storico

Data di pubblicazione: 4 Ottobre 2022

Pagine: 416

Prezzo:  9,90 € 

Valutazione: 4.5/5

I predoni arrivano da nord, alla luce della luna piena, per catturare schiavi da rivendere.
In una grotta affacciata sulla riva, una regina sporca e vestita di cenci li vede e chiama il suo amato lontano. 
A est, un re si rigira irrequieto fra le braccia di Calipso, che sussurra rassicurazioni e gli dice che si tratta solo di un sogno. 
È Era, dea delle mogli, a raccontare la storia di Itaca dopo la sconfitta di Troia.

“Seguitemi sulle isole occidentali, nelle aule di Odisseo, e ascoltate.”

L’isola è molto povera e la Dea ne dà una descrizione dissacrante, ai limiti del disprezzo. 

“Io, che scosto il velo del tempo, racconterò le storie che solo le donne tramandano.”

Sono passati diciotto anni da quando gli uomini sono salpati per la guerra di Troia e le donne hanno ripiegato sul mercato di stoffe. Molti degli eventi che seguono non sono arrivati alle orecchie dei poeti. 

“Quel che credete di sapere sugli ultimi eroi della Grecia non lo sapete affatto.”

A palazzo vi è un pugno di pretendenti che entrano ed escono dalle porte di Odisseo, di anno in anno sempre più numerosi, tutti lì per ottenere la mano della regina ed ereditare il regno. 

“Li osserviamo come un’eruzione cutanea (sperando che non si estenda oltre).”

Le donne sono diventate indipendenti: allevano anatre, oche, maiali, capre; pescano e curano boschetti di ulivo e campi d’orzo. Sono rimaste solo loro ormai a soddisfare le necessità del popolo, a parte vecchi e bambini. 
Telemaco, figlio dell’eroe, ha ormai 18 anni. Vede tutti fare progetti pensando che il re non tornerà, ma lui in cuore suo sa che “Mio padre non è morto!” 
A detta di Era neanche Penelope è stata descritta come avrebbe meritato.

“Ha la pelle troppo scura per una regina greca, fuori moda, i capelli neri come il mare a mezzanotte – ma la dipingeranno bionda, un colore più desiderabile”. 

Negli ultimi anni si è trovata sempre in un equilibrio precario…

“Non appena sarò costretta a dire di no a questi predoni, chiunque siano, non avranno motivi per trattenersi.”

Il pensiero dei pochi rimasti alla corte è che comincia a essere scomodo che  non ci siano notizie di Odisseo, tanto da pensare di darlo per morto a prescindere dal ritrovamento di un cadavere. 

“Quindi è necessario un marito, nonostante mi sia impossibile riposarmi.”

Davvero qualsiasi azione possa compiere, il fatto che lei dica sì o no a qualsiasi uomo, rischia di scatenare una guerra sanguinosa. 
La Regina è diversa dagli altri sovrani greci. Non ha mai sgozzato un uomo per violentarne la moglie, rapito una bambina per sposarla, dissacrato i cadaveri dei suoi nemici, spaccato il cranio di un neonato né ha dato inizio a una stirpe incestuosa o di cannibali. A corte c’è un’ancella che lavora insieme alle altre, i capelli color del sangue rappreso, gli occhi fissi a terra. Si chiama Leanira e nel suo cuore cova rancore per tutti i Greci poiché è stata strappata alla sua città di Troia, dopo aver perso la sua famiglia. 
Nottetempo dei briganti assaltano le città vicine uccidendo chi osa difenderle e derubando i tesori nascosti. La trama degli eventi non è come sembra.

“Le mie isole sono sotto attacco da parte di uomini che si vestono come illiri, ma uccidono da greci.”

Per farmi pressione e indurmi a sposare qualcuno che possa proteggere le mie coste.
Esiste una tribù di donne combattenti che si è sempre difesa senza gli uomini. La Dea Era in sogno ad una di loro dice: “Insegna alle mie donne a combattere”.
Secondo i gli uomini, le donne non possono combattere. Quindi non devono restare testimoni, tutti i predoni dovranno essere uccisi. 
Apparentemente si tratta di un esercito sgangherato di dimenticate e perdute, ma solo loro possono schierarsi alla prossima luna piena a difesa della loro terra. 

In una narrazione fatta dal punto di vista delle dee greche, passando per Atena, Artemide ed Era, si mostrano nuovi dettagli poco noti e tralasciati dagli scritti dell’epoca. 
Lo stile è molto descrittivo e minuzioso, sia nell’ambientazione che nella caratterizzazione psicologica dei personaggi, delle comparse e degli dei nei loro pregi, difetti e nelle loro ingerenze nei fatti degli umani. Ci si riesce ad immergere bene nella storia. 
Il finale resta aperto ad un eventuale seguito. 

Eleonora Ferrini

Le letture di Adso

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