Fai bei sogni

Dieci anni dopo

Autore: Massimo Gramellini

Editore: Longanesi

Collana: La Gaja scienza

Genere: Autobiografia

Data di pubblicazione: Febbraio 2022

Pagine: 240

Prezzo: 12,90€

Valutazione: 4,5/5

Massimo Gramellini racconta se stesso e la sua storia, segnata dall’improvvisa morte della madre quando aveva solo 9 anni. Ripercorriamo le tappe della sua vita: ogni attimo, ogni esperienza è condizionata da questa assenza ingombrante e dolorosa…

“Incominciavo ad odiarla perché non tornava. Cercavo di non pensare a lei, ma la testa era più forte di ogni mio proposito e nei momenti di stanchezza prendeva il sopravvento”.

Soprattutto Gramellini riesce a farci immergere nella sua realtà, facendoci sentire come un bambino può vivere questo grande trauma.

“Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più.
[…] Quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si interrompe bruscamente il flusso di un’energia condivisa. Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa di indefinito.
Così mi sentivo io. Non avevo saputo trattenerla. Forse era andata a cercarsi un figlio che fosse capace di disegnarla meglio.”

Ancora bambino soffre nel vedere l’amore che le altre mamme regalano ai figli: a lui, quell’amore, una volta caldo e disponibile, è ormai negato. Né riesce a spiegarsi perché, tra tanti, proprio lui abbia dovuto perdere una figura così importante. A poco servono i discorsi sul Brutto Male che se l’è portata via…
Inoltre non c’è nessuno che possa donargli quel tipo d’amore: una mamma non si può sostituire!
Tristezza, rabbia e nostalgia diventano un mix difficile da sopportare e crescendo l’autore racconta di aver smarrito la voglia di vivere e l’entusiasmo di rincorrere i propri sogni.

“Mi trascinavo senza guida in uno spazio indistinto e cominciavo ad avvertire una sensazione che non mi avrebbe più risparmiato. Un demone soprappeso che mi teneva incatenato alla terra. Un mostro molle e spugnoso che si alimentava delle mia paure.
Abbandono.
Rifiuto.
Umiliazione.
Lo battezzai Belfagor.”

Sarà difficile rialzarsi, contrastare “Belfagor” e le sue spinte autodistruttive, ma riceverà un importante sostegno emotivo da parte di persone care. Lo sport, il giornalismo, le profonde relazioni sentimentali: un po’ alla volta cercherà di scendere a patti con il proprio passato e ad iniziare finalmente a guardare verso il futuro.
Ma il dolore busserà ancora alla sua porta: una nuova rivelazione metterà tutto in discussione e le certezze raggiunte sembreranno sgretolarsi…

In questa nuova edizione, dieci anni dopo la prima pubblicazione, Massimo Gramellini riprende il lavoro, che mai può dirsi concluso, di elaborazione del lutto. Ci racconta nuovi risvolti della sua vita, come le reazioni, i commenti e l’affetto di chi ha letto Fai bei sogni, ma soprattutto ci fornisce le sue nuove riflessioni su quanto ha vissuto nella sua vita: i fatti purtroppo non si possono cambiare, sono i vissuti e le loro interpretazioni che invece possono fare la differenza. Ed è a partire da questi che bisogna provare a riscrivere la propria vita!
Mettere a nudo se stessi e le proprie fragilità non è mai facile: Gramellini lo fa con grandissima sincerità ed onestà. Affronta il suo demone e ci incoraggia a fare lo stesso nelle nostre vite, senza ergersi a maestro ma con molta umiltà. Un insegnamento importante per chi affronta dolori simili!

Ha anche il merito di riuscire a descrivere le reazioni e le emozioni che ha sperimentato nelle varie fasi della sua vita, così come le ha vissute, anche se è passato molto tempo. Vediamo con gli occhi di un bambino e sentiamo con il suo cuore sofferente, così come riusciamo a percepire le paure e le insicurezze della sua giovinezza e le frustrazioni dell’età adulta.
Anche se gli avvenimenti raccontati nel libro hanno a che fare con emozioni forti, non sempre la scrittura riesce a toccarci nel profondo. Ma sono sicuro che ciò dipenda anche dai vissuti dei singoli lettori… in ogni caso va riconosciuta la grande sensibilità dell’autore e il coraggio di mostrarsi nella propria fragilità.
Una lettura interessante ma che può diventare addirittura terapeutica per chi ha attraversato un lutto doloroso o sta affrontando una perdita significativa.

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