Moby Dick

Autore: Herman Melville

Genere: Narrativa

Prima edizione: 1851

Prima edizione italiana: 1932

Link per l’ascolto

Valutazione: 4,5/5

“E’ solamente quando vengono presi nel rapido, fulmineo giro della morte, che i mortali diventano consci dei muti, sottili, onnipresenti pericoli della vita.”

Moby Dick è un grande classico della letteratura americana e mondiale che non avevo ancora letto e che ho deciso di ascoltare attraverso i podcast di Ad alta voce, trasmissione radiofonica di lettura ad alta voce di Rai Radio 3.
Il libro letto da Piero Baldini è intervallato da musiche che ne riprendono le atmosfere ed è introdotto da una valida presentazione del testo e del periodo storico durante il quale è stato pubblicato il romanzo.

Ho sempre amato gli audiolibri, mi piace ascoltarli mentre sono alla guida godendomi il piacere della lettura anche quando non posso avere un libro tra le mani.

Moby Dick è un grande e feroce capodoglio, completamente bianco e sul quale vengono narrate le leggende più spaventose e misteriose.
Ma Ismaele, il narratore che parteciperà al viaggio disperato alla ricerca di Moby Dick, all’inizio della storia non ne sa ancora niente, né è mai stato su una baleniera. È alla ricerca di un incarico retribuito e di una certa dose di avventura, così finisce per imbarcarsi sul Pequod, una nave comandata dal capitano Achab e pronta a partire da Nantucket per un viaggio di tre anni.

In realtà Ismaele conoscerà Achab soltanto dopo che la nave avrà preso il largo: Achab infatti è a riposo per un fastidioso malessere e quando finalmente si mostra, appare con tutta la sua burbera e tartassata figura. Al posto di una gamba, dal ginocchio in giù, ha una protesi realizzata con la mascella di un capodoglio: la mutilazione è stata causata proprio da Moby Dick ed è per questo che Achab non può rinunciare alla sua vendetta.

Ma non c’è solo odio da parte del capitano del Pequod: una volta entrato in contatto con la Natura implacabile della Balena Bianca, viene segnato nel corpo e nello spirito, subendone il fascino e il suo enorme potere. La lotta tra Moby Dick e gli uomini non è semplicemente uno scontro tra il Bene e il Male ma suscita ciò che di oscuro è negli uomini e che, nell’incontare la furia del capodoglio, emerge e non lascia più scampo.

“O natura, o spirito dell’uomo! Quanto sono inesprimibili le analogie che vi legano! Non il più piccolo atomo si agita o vive nella materia senza avere il suo bel duplicato nella mente.”

La narrazione lascia grande spazio alle spiegazioni riguardante il mondo delle navi da pesca e più specificamente di quello delle baleniere; inoltre vengono raccontate tutte le procedure e le ritualità messe in atto su queste navi e nei rari incontri tra navi in alto mare.

Un classico che ci fa viaggiare e che ci porta nelle più buie profondità dell’animo umano.

“Come questo spaventevole oceano circonda la terra verdeggiante, così nell’anima dell’uomo c’è un’insulare Tahiti, piena di pace e di gioia, ma circondata da tutti gli orrori della vita a metà sconosciuta.”

Le letture di Adso

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