Le canzoni che non suonano mai alla radio

Autore: Vince Royston

Editore: Progetto Cultura

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: Novembre 2021

Pagine: 176

Prezzo: 15€

Valutazione: 3,5/5

Sarah è una giovane donna che vive a Londra. La sua vita non è stata facile, a partire dagli anni dell’infanzia, vissuti in un orfanotrofio perché sua madre l’abbandonò ancora neonata.
Sarah, ormai adulta, ripercorre tutta la sua vita, i sofferti rapporti sentimentali e l’amore per la musica.
L’interesse per la musica è nato proprio in orfanotrofio.

“La stanza della musica all’orfanotrofio era solo un piccolo spazio con un vecchio giradischi, un pianoforte malconcio che veniva usato per insegnarci canzoni e alcuni album donati da qualche benefattore. Questi ultimi non erano mai stati ordinati per genere, quindi i cinquanta dischi erano un miscuglio di stili. Circa la metà era costituita da singoli e di conseguenza da canzoni pop, mentre gli album, che tengo in mente come una classifica, li ho nel tempo conosciuti e amati quasi tutti. Senza il lusso della scelta si è costretti ad ascoltare ciò che è disponibile.”

Raggiunta la maggiore età decide di laurearsi in Musica. Sono anni difficili: non riesce ad integrarsi nel gruppo degli studenti e non brilla dal punto di vista musicale. Terminato il corso di laurea troverà lavoro come insegnante di musica in una scuola di scarso livello, lasciano inespresse le sue potenzialità.
Ma l’ambito più doloroso per Sarah è senza dubbio quello sentimentale: gradualmente scopre l’importanza che ha per lei il donarsi all’altro e l’abbandonarsi al piacere. Purtroppo però incontrerà uomini poco attenti al suo vero benessere e molto concentrato su di sé. La stessa Sarah non riuscirà a trovare una propria stabilità e oscillerà tra relazioni complesse, incontri occasionali, sottomissioni umilianti e sfruttamento dei sentimenti altrui.
I rapporti instabili non sono altro che il risvolto di una visione poco solida e scarsamente valorizzata di se stessa.
Sarah dovrà definirsi anche a partire dalle delusioni e dalle sofferenze…
Per fortuna la musica, unica compagna fedele che rispetta la sua libertà, saprà donarle un rinnovato entusiasmo.

“Fu mentre suonavo con il gruppo che realizzai che i rapporti sentimentali dovrebbero essere come una prova musicale continua. In questo modo, si resta fuori dalle classifiche di vendita e in grado di sentire le canzoni che non suonano mai alla radio. Ci si rende conto che la perfezione è irraggiungibile ma la si cerca comunque, migliorandosi ad ogni performance. Si arriva a un modello di funzionamento di una canzone e in seguito si tenta di mantenerla fresca e interessante.”

L’autore, di origini inglesi, decide di scrivere in italiano ma dimostra di avere ottime capacità anche con la sua seconda lingua. Un romanzo introspettivo, fluido, con pochissime sbavature.
La storia, narrata in prima persona, è densa di flashback e rievocazioni del passato, alla continua ricerca della propria dimensione nel mondo.
Sarah inciampa molte volte, una vita segnata dall’abbandono ed un presente di continui vicoli ciechi. La sua forza è quella di continuare a rialzarsi e di provarci ancora, affinché raggiunga un equilibrio migliore.

La narrazione però non sempre riesce a catturare il lettore e non siamo riusciti a sviluppare una vera curiosità nei confronti dell’evoluzione della trama.
Anche per quanto riguarda la protagonista non è scatta una vera empatia né un’emozione chiaramente negativa: resta quasi un distacco dissociativo, forse simile all’atteggiamento che ha Sarah in gran parte della sua vita…
L’ambientazione londinese è sicuramente un valore aggiunto che attraversa tutto il libro.
Un romanzo dunque con alcuni aspetti interessanti ma che purtroppo non è riuscito a conquistarci totalmente.

Le letture di Adso

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