Il nome di Abel

Autore: Andrea Meli

Editrice: Augh!

Collana: Frecce

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: Gennaio 2021

Pagine: 150

Prezzo: 14

Valutazione: 3,5/5

I ricordi di Giulia nei confronti di suo padre Abel sono alquanto confusi e legati soprattutto ai suoi ultimi mesi di vita. Abel infatti è stato colpito da una severa forma di tumore al cervello che ha sconvolto completamente il suo equilibrio.
Una volta è arrivato anche a colpirla ma il ricordo peggiore riguarda il senso di umiliazione che sua madre Adele ha sperimentato quando il padre ha invocato Blanca, lasciando poco spazio ad un possibile fraintendimento…

Dopo la morte di Abel, Adele decide di seppellire con lui tutti i suoi oggetti e di tagliare i rapporti con la famiglia di suo marito.

“I medici le avevano detto che un tumore al cervello di quel tipo poteva fare di questi scherzi, che era come se Abel non avesse più alcun freno inibitorio, nessuna struttura capace di contenere il suo inconscio: tutto quello che c’era dentro veniva a galla a fiotti.”

All’epoca Giulia aveva 8 anni e non riusciva a capire bene perché il padre fosse diventato improvvisamente violento e delirante.
Abel è di origini spagnole, a Madrid ha lasciato i suoi genitori ed è giunto in Italia, dove ha conosciuto Adele. Il suo passato però è ingombrante e misterioso e Giulia decide di volerne sapere di più.
Rintraccia i parenti del padre e mette insieme indizi, lettere e ricordi. Sua madre non ne vuole sapere nulla ma lei è decisa e determinata.
A dargli una mano ci penserà Ale, un amico diventato “inavvertitamente” suo compagno…
Ricostruire una storia così lontana non è semplice e comporterà il doversi confrontare anche con il clima e la quotidianità della Spagna franchista.

Il libro è scritto con un ritmo incalzante e la ricerca spasmodica di Giulia verso le sue origini crea una certa curiosità.
Ciò però non sempre basta e il lettore potrebbe essere tentato di abbandonare la lettura: la parte finale del libro si rivela avvincente e con interessanti riferimenti storici, tuttavia ci vuole una certa fiducia nell’autore per non interrompere prima il libro.
Forse sarebbe stato utile aggiungere più rivelazioni sulla vita di Abel durante il racconto, sia per dare al lettore un appiglio in più sia per far capire meglio quale direzione avrebbe preso la storia.
La vita di Giulia è segnata dal passato del padre: il suo disorientamento relazionale è legato alla sensazione di non avere radici salde dalle quali avanzare sicura nel mondo. Tuttavia sa trovare la forza dentro di sé per andare fino in fondo e ricostruire la sua identità!

“Non si tratta più di scoprire qualcosa su suo padre, ma di fermare una piena.”

Riuscirà la sua ricerca a far luce sul passato del padre? E lei troverà finalmente una suo equilibrio?

Le letture di Adso

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