Il nazista che visse due volte

Autore: Andrea Frediani

Editore: Newton Compton Editore 

Genere: Thriller Storico 

Data di pubblicazione: dicembre 2022

Pagine: 532

Prezzo: 12,90 €

Valutazione: 4/5

Il libro è stato scritto in memoria dei due zii dell’autore, Alfredo ed Eleuterio, che in questa storia sono tra i personaggi cardine. 

Vienna 1928
Otto sta per duellare con il suo avversario in nome della Confraternita a cui appartiene.  Entrambi hanno un equipaggiamento approssimativo : stivaloni, tuta e grembiule di cuoio, corsetto imbottito, collare simile a una gorgiera medievale, le braccia ricoperte di anelli di gomma, e sul viso, al posto dell’elmo, occhiali spessi e neri, muniti di paranaso adunco, simili a quelli dei medici che, secoli prima, curavano la peste. Si dice che questo nuovo sfidante sia il più bravo di tutta Vienna, ma il giovane è consapevole che l’essenza dello scontro non è la vittoria, ma la dimostrazione di coraggio!

L’obiettivo infatti è ottenere il dominio completo del corpo e dei nervi, non prevalere nel duello. Si vince su sé stessi, non sull’avversario. E farsi delle cicatrici aumenta il proprio prestigio personale. I nobili della borghesia subiscono ancora la vergogna per come è finita la Grande Guerra. Ritengono che la colpa sia stata di altri: un imperatore troppo vecchio e una classe dirigente altrettanto vetusta. Nessuno dei presenti ha dubbi che, se gli fosse stata data la possibilità non solo di imbracciare un moschetto, ma anche di comandare delle unità, la sorte della loro amata patria sarebbe stata ben diversa.

Roma 1928
La piccola Ada affronta da tempo le crisi della madre. Durante i suoi attacchi, i tratti del volto della donna si trasfigurano, assumendo quelli di un demone, con gli occhi fiammeggianti, gli zigomi rigonfi, la bocca spalancata con un’ampiezza tale da darle l’impressione che voglia divorarla. All’ennesimo evento i vicini chiamano aiuto e la bambina viene portata via da un furgone della Milizia che la dà in cura ad un “ospizio marittimo” sul lungomare di Ostia. Qui i corridoi sono cupi, in contrasto con l’abbagliante luminosità del litorale esterno.

“Non è permesso tenere degli oggetti personali […] siete tutte uguali, agli occhi del Signore.”

È un posto molto povero, dove tutta la biancheria viene lavata una volta a settimana, la disciplina è ferrea e spesso le punizioni sono molto forti e dannose. Le bambine restano per ore tutte all’interno di un minuscolo recinto costituito dalle panche di una chiesa, con tanto di inginocchiatoio che riduce ulteriormente lo spazio e fa inciampare chiunque si muova troppo. 
Il loro colorito è sempre smunto, gli occhi scavati, gli angoli della bocca incurvati in basso, le gote pallide, e quasi tutte sono rasate pressoché a zero per sembrare tutte uguali.
A Cassino contemporaneamente Rocco subisce una nuova riduzione del salario, e non è la prima da quando c’è l’Associazione Fascista Ferrovieri. Non vede molto bene la nuova svolta di partito, mentre suo fratello Gaetano ne sembra soddisfatto. 

“Sono nelle mani di un grande uomo, il Duce, che riporterà l’Italia ai fasti dell’impero romano e renderà tutti i cittadini benestanti.” 

La nuova gestione causa molto malcontento e si ha paura che le tensioni possano peggiorare ulteriormente la situazione. 
Dieci anni dopo il Führer e Cancelliere della Nazione tedesca Hitler annette l’Austria al Reich Germanico perseguendo l’intento di riportarla in auge. Otto è molto felice di questa svolta nazionalsocialista per il suo paese d’origine. Erano ormai cinque anni che faceva parte del NSDAP, il Partito Nazionalsocialista tedesco dei Lavoratori. In pochi anni il cancelliere tedesco era riuscito laddove i governi della repubblica di Weimar avevano palesato impotenza per ben un quindicennio. Quindi si poteva solo pensare che anche questo nuovo territorio avrebbe prosperato. Ma Otto non vuole restare nell’ombra da spettatore. 

“Devo essere tra quelli che la gente guarda e ammira.”

Ada nel frattempo è stata trasferita nel Collegio Vittorio Emanuele III, sempre nelle vicinanze di Roma. La rigida regola del silenzio e il divieto di oziare o divertirsi non si erano ammorbiditi da un edificio all’altro. Adesso che è più grande e ha conseguito il diploma fa parte di coloro che osservano e puniscono le nuove bambine, ma sente che quello non è il suo posto. 
Otto Skorzeny viene convocato nel quartier generale del Führer, in Prussia Orientale nell’agosto 1943. Al momento è solo un hauptsturmführer della riserva delle SS addetto ai servizi segreti. Si vociferava in tutti gli ambienti tedeschi del recente arresto di Mussolini da parte del re d’Italia. Quel che vuole il Fuhrer è sorprendente. 

“Ho un’importantissima missione per lei […] Non possiamo fare altro che liberarlo quanto prima, altrimenti verrà consegnato agli alleati.”

L’incarico lo porterà in Sardegna con l’operazione Quercia. Gli italiani ormai avevano la guerra in casa ed erano state le scelte del Duce a portargliela; e non erano determinati come i tedeschi, quindi la sua operazione sarebbe stata un motivo più che sufficiente per avercela con lui… Doveva quindi stare attento e passare inosservato. Quando tutto è pronto per l’azione il Duce viene trasferito altrove.

Seguiremo dunque Otto nella ricerca della nuova prigione, nel desiderio di diventare un uomo importante. 
Ada invece grazie ad un amante riesce a scappare a Kos, nella Grecia antifascista. A sorpresa Badoglio e gli inglesi firmano un armistizio e coloro che erano stati alleati solo fino a poche ore prima erano diventati nemici, mentre i soldati dovevano combattere al fianco di chi aveva bombardato senza pietà le città fino a poco prima.
Allo Stato attuale si sarebbe potuto dire che sia Alleati sia Mussolini fossero legittimi, ma ancor più, e con più valide ragioni, che fossero illegittimi… Il Duce annuncia un nuovo stato fascista, mentre poco lontano da Roma i soldati restano fedeli al Re. 
Ada in Grecia comincia a fare i conti con la vita in cui si è ritrovata dopo la fuga dal collegio. Giorgio sembra dare per scontato che solo perché le ha consentito di seguirlo, lei debba servirlo e riverirlo per tutta la vita, pulirgli casa, preparare i pasti a lui e ai suoi compari, rammendargli i vestiti. Non voleva più che qualcuno le dicesse cosa fare. Comincerà quindi ad interessarsi della situazione politica e dell’andamento della guerra per trovare una nuova ragione e dei nuovi stimoli. 

“Tra poco bisognerà decidere da che parte stare, altroché… Chi diavolo comanda in Italia, adesso?” 

Gli italiani si trovano in una posizione scomoda. Per i tedeschi sono dei traditori, per gli inglesi gente di cui non ci si può fidare. Doveva aprirsi altri fronti, altre possibilità, altre prospettive, per poter cogliere la sua vendetta nei confronti del padre che l’aveva abbandonata. Che stupore trovare il suo nome sul giornale sotto la foto del suo viso con la cicatrice. Mai avrebbe immaginato che Otto Skorzeny avrebbe fatto tanta strada… 

“Se potessi, farei di tutto per metterlo in ridicolo davanti al suo comandante in capo, per rovinare la sua reputazione come lui ha rovinato quella di mia madre.” 

Le attenzioni di un soldato italiano, Eleuterio Rea, cadono proprio a fagiolo… 
Nonostante i bombardamenti che continuano ad affliggere l’isola e la guerra in corso in tutto il mondo, c’è ancora spazio per l’amore e la solidarietà? 
Nessun militare è certo fino in fondo di poter contare sul compagno vicino. Il destino è sempre in agguato per rovinare ciò a cui ci si può affezionare. Pertanto ci si guardava bene dall’attaccarsi a chiunque.
Eleuterio e Ada si troveranno a far parte della Resistenza antifascista sperando che le varie sconfitte tedesche porteranno a breve alla fine della guerra. Terio, forte dei suoi precedenti da sottotenente, tenterà di arruolarsi a favore delle SS ma agendo contro di loro dall’interno e cercando di avvicinarsi sempre di più al nuovo preferito dei tedeschi per consegnarlo agli Alleati. 

“Non aveva ancora idea di come comportarsi. Ma era convinto che avrebbe imparato sul campo.”

Ada invece fa da tramite per le informazioni e per coordinare gli eventi e i membri dell’organizzazione. 
Lo stile è profondamente descrittivo per pagine e pagine, però mai prolisso. Le ambientazioni, di conseguenza, sono minuziose e vivide, frutto di uno studio storico molto approfodito. I protagonisti sono ben caratterizzati. Soprattutto Ada, egoista e cinica. L’autore ci fa riflettere su come tutto sia  sicuramente diretta conseguenza di come è stata cresciuta dalle suore. Era stata infatti educata a non manifestare le proprie emozioni, e non sapeva neppure da dove incominciare.Terio, dal canto suo, ragionava sempre su cosa avrebbe fatto il fratello morto da giovane, Alfredo, e cercava di esaudire ogni “sua” idea.Entrambi sono trascinati da un passato pesante e, a tratti, schiacciante. Frediani ha dovuto usare molta immaginazione per incrociare la sua storia con quella di Otto Skorzeny, uomo dalle nove vite e capace di reinventarsi ogni volta e porsi al centro di intrighi di ogni sorta, a ogni latitudine e con i committenti più svariati. 
La narrazione procede per punti di vista paralleli, ma non divisi sempre in capitoli e questo lascia un attimo spaesati quando si passa dall’uno all’altro. Il ritmo è più o meno sempre lo stesso, costruito su frasi più o meno lunghe. 
Questa volta ammetto di non essere riuscita ad immedesimarmi nei personaggi e ad entrare in prima persona nella storia. È però un libro interessante per chi è appassionato della storia di servizi segreti di quegli anni. 

Eleonora Ferrini

Le letture di Adso

Lascia un commento

Torna in alto