Scusa… Hai da accendere?

Autore: Edoardo Rimola

Editore: Kimerik

Genere: Narrativa Contemporanea

Data Pubblicazione: 17 Febbraio 2021

Prezzo: 17,50€(cartaceo)

Pagine: 286

Valutazione: 3.5/5

“Alt, alt ragazzi, non confondiamo le idee.
Qui non esiste un ricco o un povero, un omosessuale o un eterno, un ignorante o un intelligente, un normale o un sordo ma esistiamo solo noi.
Ecco il bello degli esseri umani: che ognuno di noi é diverso, é per questo che l’essere umano riesce a essere attratto dai diversi, perché ognuno di noi deve accettarsi per quello che é e non per chi vorrebbe essere.”

Giacomo, giovane fotografo appena arrivato dalla Calabria per dare una svolta alla sua vita, passeggia sul lungomare romano.
Cerca di accendere una sigaretta ma si accorge di non avere l’accendino, quindi la chiede ad un tizio seduto su una panchina.
Scusa hai da accendere? Chiede. Nessuna risposta.
Dopo averlo chiesto una seconda volta si rende conto che il ragazzo porta gli apparecchi acustici.
Il ragazzo in questione, Alessandro, gli porge l’accendino e iniziano a parlare del più e del meno. Alla fine si scambiano i numeri di telefono.

Il giorno dopo, Giacomo si presenta al colloquio presso uno studio fotografico e viene assunto.
Il primo compito che gli viene dato é quello di conoscere il luogo come turista e gli consigliano una guida turistica che, per uno strano gioco del destino, é proprio Alessandro.

Anche se oberato dalle numerose attività che svolge, Alessandro decide di aiutare il ragazzo e iniziano a passare del tempo insieme scoprendo di avere molte affinità.
Alessandro scoprendo che anche Giacomo come lui é un “diverso”, lo aiuterà ad accettarsi e a vedere il mondo sotto un altro punto di vista.

Leggendo il titolo, il primo pensiero che balza alla mente é quello di trovarci di fronte ad un romanzo leggero, magari anche divertente.
In realtà andando a scavare oltre la superficie, il titolo assume tutt’altra accezione: non si parla si accendere una sigaretta, ma di accendere il cervello!

É un testo che può non essere compreso nell’immediato, ma che richiede una buona dose di pazienza ed empatia.
La scrittura é meccanica, fredda, priva di emotività, quasi fosse una telecronaca della vita dei due personaggi.
Non riuscivo a capire come mai ci fossero tanti errori di ortografia, così sono andata a scoprire qualcosa di più sull’autore.
E lì finalmente ho capito: il romanzo é autobiografico. L’autore racconta la sua vita attraverso il personaggio di Alessandro.
I dialoghi sono un pó forzati, non c’é fluidità nel racconto, come se fosse una discussione studiata a tavolino.

Descrive la storia in modo edulcorato; sebbene abbia apprezzato lo sforzo di creare un contesto di vita pacifica ed aperta, non trovo abbastanza veridicità nelle sue parole in quanto é difficile trovare al giorno d’oggi un atteggiamento propositivo nei confronti di chi non é “omologato” alla società.

La diversità é poco accettata, anche se ci sono sempre più persone con mentalità aperte, ma non nella misura delle amicizie di Alessandro.
Credo sia più una trasposizione del desiderio dell’autore.
Tratta, una varietà omogenea di temi d’impatto: bullismo, disturbi alimentari, violenza di genere e di comunicazione e la discriminazione.

L’obiettivo dell’autore , oltre ad un suo riscatto personale, é quello di sensibilizzare la società verso questi temi e di dare una speranza a chi si sente emarginato.
Con la forza di volontà e l’impegno tutti possono riuscire a diventare ciò che sognano, aldilà dei pregiudizi e degli ostacoli che possono frapporsi.

Veronica Astolfi

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