L’ultimo rintocco

Autore: Diego Pitea

Editore: GoWare

Genere: Giallo/Thriller

Data di pubblicazione: aprile 2020

Pagine: 347

Prezzo: ebook 6,99€ – cartaceo 17,99€

Valutazione: 5/5

“L’essenza del male ha preso forma umana”. È questo che pensa Richard Dale, psicologo e criminologo, entrando nella camera da letto di un appartamento alla periferia di Roma. A terra giace una donna incinta con un taglio sopra il pube. Del feto nessuna traccia e sulla parete una scritta enigmatica: “Rosso”.

“Il corpo era in evidente stato di decomposizione, scoperto fino al pube, gli slip abbassati sulle ginocchia e un vestito di cotone a fiori sollevato a coprire il viso”.

A interpellare lo psicologo è Marani, il capo dell’Unità Analisi Crimini Violenti, per indagare sull’“Escissore”, un serial killer edonista, crudele e geniale, con il vezzo di lasciare sulla scena del crimine degli indizi che, opportunamente decifrati, permettono di risalire all’identità della prossima vittima.

“Dopo che ha estratto il feto, questo bastardo ha voluto gentilmente lasciarci qualcosa all’interno dell’utero”.

Coadiuvato dalla profiler Doriana Guerrera, Dale analizzerà, come in una macabra caccia al tesoro, le tracce lasciate dall’assassino, ma quando tutto sembra aver fine avrà inizio il vero incubo fino al rintocco di mezzanotte. Troveranno un messaggio in un muro a casa di una delle successive vittime che non lascerà dubbi sul fatto che ci sia qualcosa di personale:”Richard Dale: siamo uguali eppur diversi”.

La situazione precipiterà con la scomparsa della moglie di Richard per un anno, prolungatasi quasi a giungere a dubitare del fatto che sia ancora viva e con una lettera anonima recapitata al commissariato:

“Che effetto ti fa saperla viva e che morirà a breve? È strana la vita, una moglie che credevi perduta, resuscita come per miracolo per poi morire, e questa volta davvero.”

Da qui inizia una corsa a perdifiato per riuscire a salvarla e la tensione è aumentata dal countdown presente ad ogni capitolo.

Il romanzo mi è piaciuto molto e la narrazione insinua dei dubbi seguiti poi da colpi di scena. L’idea di incrociare più colpevoli incentiva ad arrivare fino alla fine per dipanare la matassa creata dall’autore.

Consigliato a chi ama i Thriller psicologici. Ci si identifica su Richard Dale, dominato, è il caso di dirlo, dalla Sindrome di Asperger, disturbo dello spettro autistico che non causa difetti intellettivi, ma problemi nelle interazioni sociali, inscenando schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati.

Infine, vi rendo noto il progetto dell’autore, aggiunto nelle conclusioni: devolvere parte del ricavato a La Lega del Filo d’Oro.

Eleonora Ferrini

Le letture di Adso

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