La prima indagine di Montalbano

Autore: Andrea Camilleri

Editore: Sellerio editore Palermo

Collana: La memoria

Genere: Poliziesco (Raccolta di racconti)

Data di pubblicazione: Novembre 2021 (prima edizione 2004)

Pagine: 416

Prezzo: 15€

Valutazione: 5/5

Tutti noi conosciamo il commissario Montalbano ma in tanti ancora non abbiamo avuto il piacere di sfogliare le pagine dei libri di Camilleri. Quale migliore occasione di iniziare se non partendo proprio da questo libro che lo stesso grandissimo Autore siciliano ha voluto scrivere raccontarci di più sulle prime attività investigative di Montalbano?
E per chi già ha letto altri libri di questa fortunata serie sarà senz’altro una gioia poter avere tra le mani questa raccolta di racconti!

Le storie nel libro infatti sono tre: la prima, “Sette lunedì”, è un’indagine che inizia tra i sorrisi, visto il tipo di “vittime”, ma che ben presto si fa seria. Si tratta di omicidi particolari: ogni lunedì viene trovato morto un animale. Da un cefalo si passa ad un pollo e, via via si arriva ad un elefante. Se i primi “cadaveri” fanno sorridere, e non possono nemmeno essere considerati come elementi per aprire un’inchiesta ufficiale, l’escalation e l’aumento di stazza delle “vittime” fa temere il peggio…
Che intenzione ha l’autore di questi delitti? E cosa significano i pizzini che lascia sulla scena del delitto?

Nel secondo racconto, che dà il nome al libro, “La prima indagine di Montalbano”, il nostro protagonista si trova ancora a Mascalippa, un piccolo paese di montagna, nel ruolo di vice commissario. Qui apprende molto dal suo superiore, dalle ottime capacità investigative, ma già emergono i suoi tratti distintivi.
Appena viene a sapere della sua prossima promozione, spera di essere trasferito in un posto diverso, vicino al mare. I paesaggi di montagna non riescono ad appassionarlo, anzi gli tolgono l’appetito, e capisce che lì non potrebbe mai viverci.
Per fortuna scopre che sarà trasferito a Vigáta, sul mare, e corre subito a visitarla. Del resto lì ha bei ricordi, trascorsi insieme a suo padre.
Proprio in una di queste visite, prima di prendere servizio, gli capita di assistere ad una colluttazione legata ad un piccolo incidente. Sarà chiamato a testimoniare e capirà subito come vanno le cose lì e quanto siano intoccabili certi personaggi!
Poi un incontro con una ragazza silenziosa e sofferente cambierà tutte le carte in tavola…

In “Ritorno alle origini” una bambina sparisce per poche ore ma viene ritrovata indenne. Sembra impossibile che si tratti di un rapimento, visto che i sequestratori non l’avrebbero mai rilasciata così presto e senza un riscatto. Cosa è accaduto davvero? Soltanto Montalbano con i suoi metodi poco ortodossi potrà fare luce sulla vicenda…

Rispetto ai metodi di Montalbano c’è da dire che non riesce sempre a seguire le procedure standard e la burocrazia: ama cogliere l’attimo, agire d’istinto e non far scoprire il proprio gioco a chi deve incastrare. Spesso è proprio questo approccio a consentirgli di concludere positivamente le sue indagini.

“Perciò tutto è a posto”
“Ma mittennosi in sacchetta tutte le regole, dottore”.
[…]
“Dottore abbiamo agito come nelle pellicole miricane, quelle con lo sceriffo che fa come minchia gli pare pircchì la liggi da quelle parti ognuno se la fa da sé.”

La scrittura di Camilleri fa uso abbondante del dialetto: alla prima pagina potremmo trovarci in difficoltà ma poi la musicalità del siciliano diventa un elemento fondamentale, come le incantevoli ambientazioni, e capiamo che non ne possiamo più fare a meno. Molto belli anche i modi di dire e le espressioni tipiche che incontriamo nei racconti: il dialetto rende ancora più viva e reale la narrazione.

Montalbano ha grandi capacità investigative, ama il mare ma anche la buona cucina. Si fida dei suoi subalterni, con i quali ha un ottimo rapporto, e spesso soffre il confronto con i superiori. Inoltre la vita lavorativa e il carattere spigoloso gli creano qualche problema con le relazioni sentimentali (che finiscono sempre in secondo piano). Un personaggio intrigante dunque con la giusta dose di conflittualità.
La scrittura di Camilleri poi è affascinante e le trame dei racconti sanno catturare l’attenzione del lettore. L’unione di situazioni comuni, vite private, piccola criminalità e attività mafiose rendono gli eventi narrati veri e concreti ma anche di difficile decifrazione, se non fosse per le brillanti doti del nostro commissario.
Un libro che amerete, sono sicuro!

Le letture di Adso

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