Kwaidan

Autore: Lafcadio Hearn

Traduttore: Annalisa Carena

Curatore: Michael Dylan Foster

Editore: Libreria Pienogiorno

Genere: Racconti giapponesi (horror e mistery)

Data di pubblicazione: 26 ottobre 2022 (prima edizione 1904)

Pagine: 220

Prezzo: 17,90€

Valutazione: 5/5

Lafcadio Hearn, nato in Grecia nel 1850, ha vissuto la sua infanzia tra Inghilterra ed Irlanda, per poi trasferirsi negli Stati Uniti a 19 anni. L’attrazione per il mondo orientale però ha sempre esercitato su di lui un grandissimo richiamo: così nel 1890 accetta un lavoro come corrispondente dal Giappone. ln quegli anni l’Occidente non sapeva praticamente nulla sul Sol Levante, un territorio affascinante quanto irraggiungibile…
Poco tempo dopo il suo arrivo, Hearn sposa Setsu e ottiene la cittadinanza giapponese. Ricopre anche incarichi importanti per l’Università Imperiale di Tokyo. Morirà nel 1904, lo stesso anno in cui pubblica Kwaidan.
Durante i 14 anni vissuti in Oriente, ha scritto varie opere sulla cultura giapponese, consentendo all’America e a tutto l’Occidente di scoprire tradizioni e curiosità su questo mondo lontano e sconosciuto.

“Kwaidan” racchiude storie e racconti sovrannaturali su fantasmi, demoni e yōkai: tutte narrazioni che si tramandavano di generazione in generazione e spesso con forti connotazioni locali. Un trasferimento di conoscenze quasi completamente orale che lo stesso Hearn voleva ascoltare soltanto a voce, soprattutto dalla moglie: se Setsu provava a leggergli una storia, lui le chiedeva di raccontarla senza leggerla, per farla propria e renderla più vera. Raccontare storie di fantasmi vuol dire infatti fare spazio anche ai propri fantasmi interiori, proprio come insegnano le tradizioni orientali…

“In un antico gioco, in Giappone, ci si riuniva di notte alla luce di cento candele per raccontarsi storie di fantasmi, kwaidan in giapponese. […] A ogni storia una fiamma veniva spenta, fino all’oscurità completa. E poi si aspettava che qualcosa di misterioso e spaventoso accadesse…”

Il prezioso lavoro di Lafcadio Hearn evidenzia la funzione più importante della scrittura: raccogliere testimonianze e tradizioni e diffonderle quanto più possibile. Ciò, in un tempo in cui le distanze ed i confini sembravano insormontabili e l’interconnessione costante ed immediata di oggi non era nemmeno lontanamente immaginabile, ha rappresentato un grandissimo contributo per l’intera umanità.
I racconti poi sono tutti brevi e coinvolgenti, risultano originali ed ognuno ha la sua identità ben precisa, per quanto emerga un filo conduttore spettrale e sovraumano. Nelle storie troviamo presenze e spiriti che entrano in contatto con gli esseri umani, in modo più o meno traumatico. Se il loro potere è vasto ed implacabile, è anche vero che gli uomini possono dare prova del loro coraggio e della loro abilità, guadagnandosi il rispetto degli spiriti e degli altri esseri umani.

Da questi racconti traspare la cultura giapponese come la conosciamo oggi, soprattutto legata al Giappone pre-moderno fatto di samurai, goshi, importanti signori e sacerdoti buddisti. Un tempo di grandi valori, nel quale onore e tradizioni erano al primo posto nella vita degli uomini. Si scorge, tra le righe, anche una certa nostalgia per questo assetto culturale che è sul punto di una svolta: il Novecento, le grandi guerre, le armi da fuoco e le innovazioni importate dall’Occidente cambieranno per sempre il volto del Giappone, indebolendo in parte la forte identità culturale che per secoli ha caratterizzato tale nazione. Una identità culturale fondata certamente anche sui racconti di spiriti e demoni tanto importanti nelle leggende popolari.

Infine vi sono tre approfondimenti sugli insetti (Scritti d’insetti) che ci forniscono una prova straordinaria della sbalorditiva capacità dell’autore: ci parla di farfalle, zanzare e formiche ma parla ancora una volta di esseri umani, spiriti e valori. Hearn descrive alla perfezione il mondo di questi insetti e lo fa con uno sguardo acuto: ancora più penetrante quando mette in connessione la vita degli insetti con quella degli esseri umani!
Le farfalle sono amate ed ammirate da tutti, pur provenendo dai disprezzati bruchi. La loro adulazione costante è riscontrabile anche in tante storie popolari. Eppure tutta questa considerazione le porta ad essere superficiali, finendo per non riuscire a cogliere i veri valori.
Le zanzare, odiate e sterminate, sanno sempre come riprodursi. Nascono negli ambienti umidi e sporchi e talvolta possono mettere in connessione il mondo dei vivi con quello dei morti…
Le formiche dimostrano di essere molto più avanti degli uomini: non conoscono l’egoismo e qualsiasi loro azione è improntata al benessere collettivo. Rinunciano a tutto, anzi sembrano non avere proprio i bisogni individuali (mangiano e dormono solo l’essenziale e si uniscono sessualmente non per il piacere personale ma per la riproduzione e la conservazione della specie). Una descrizione quasi utopistica paragonata agli egocentrici esseri umani! Il tutto sempre accompagnato da interessanti racconti della tradizione orientale.

Insomma un libro sorprendente e illuminante sulla cultura giapponese, ancora più eclatante visto che è stato scritto da un occidentale e più di cento anni fa!

Le letture di Adso

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