Editore: Kimerik
Genere: Narrativa
Autore: Armando Ortolani
Data di pubblicazione: Ottobre 2019
Pagine: 178
Prezzo: cartaceo 16€
Valutazione: 4/5
“Sta al lettore trarre le proprie conclusioni.”
Una famiglia allargata molto particolare è quella composta da Elena ed Enzo e dai figli Paolo e Cristina, tutti molto individualisti ed egoisti e che passano insieme solo pochi momenti felici e tanti silenzi.
“[…]siamo quattro persone separate. Che odiano frequentarsi… magari la parola ‘odio’ è esagerata, ma non ci va di stare insieme.”
Nonostante tutto, Paolo decide di fare una riunione di famiglia per la cena della Vigilia di Natale, preannunciando di dover rivelare una scelta personale importante, e ognuno non vive bene questa decisione.
“[…] sono ben quattro anni che queste cavolo di feste le passiamo ognuno per affari propri.”
I personaggi sono poco delineati, ma spicca tutta la loro voglia di riempire un grande problema di comunicazione insorto tra di loro negli anni, complici le vacanze separate e l’alcool. Vent’anni prima, infatti, non era così, ma poi il tempo o forse la società fondata sull’apparenza…
“Questa famiglia vive da sempre in una calma apparente. Te l’ho detto, siamo falsi!”
Sono rimasti uniti solo per il fatto di gestire insieme un albergo a Roma che ospita sempre grandi personalità ecclesiastiche e civili, eredità del padre di Elena.
I personaggi principali con qualche aggiunta dell’ultimo momento si incontreranno e scontreranno in questa serata che già non parte con il piede giusto. Vi sono moltissimi flashback che riportano fatti e conversazioni passate e sembra non esserci proprio un filo conduttore che riordina la matassa che si viene a creare. Lo stile è secco e diretto, a tratti anche volgare e con dialetto romano.
L’idea che l’autore trasmette è quella di personaggi molto fluidi e multiformi, non ben inquadrabili, sicuramente frutto di una scelta consapevole atta a lasciare molti spunti di riflessione aperti. Questo stile, tuttavia, lascia un pò spiazzati, come se si facesse zapping casuale per poi lasciare al lettore la possibilità di riordinare gli eventi come meglio crede. Scelta molto azzardata che non sempre paga.
Comunque una buona lettura nel complesso.
Eleonora Ferrini