Recensione “Pulcinella è cattivo”

Autore: Gianluca Di Matola

Editore: Clown Bianco

Collana: I Gechi

Anno di pubblicazione: 14/11/2019

Genere: Noir

Pagine: 200

Costo: 16,50€

Valutazione: 4,5/5

In un quartiere popolare nella periferia orientale di Napoli (Ponticelli) due bambini, Umbertino di 7 anni e Vanessa di 8, vengono trovati uccisi a distanza di poco tempo l’uno dall’altra. Sui loro corpi ci sono i segni chiari delle violenze sessuali subite.

Sul loro caso ci lavora da due anni Sara Venturi, una giovane ispettrice, che è riuscita a creare un clima di fiducia e di collaborazione con le famiglie dei bambini e con tutto il vicinato: di solito le forze dell’ordine non sono ben viste in zona e il quartiere sa come provvedere a se stesso senza la presenza delle istituzioni. In questo caso però sono morti due bambini e anche nella maniera più atroce: tutti vorrebbero aiutare Sara a trovare questo mostro.

L’assassino pedofilo però non ha lasciato tracce, probabilmente è una persona del quartiere: non ci si può fidare più di nessuno e ciò crea ancora più preoccupazioni negli altri genitori.

È passato troppo tempo dalla loro morte: a Sara viene concesso un ultimo mese per risolvere il caso, altrimenti le verrà tolto.

Gianluca Di Matola descrive abilmente il quartiere con i suoi dolori: la camorra, i genitori distanti se non trascuranti e le perversioni di adulti cresciuti in ambienti violenti e abusanti.

Ci sono anche gli aspetti positivi come il senso di comunità, di ospitalità e di sostegno reciproco che in questi quartieri resistono ancora, più che nei grandi centri urbani. Tuttavia quando emergono gli istinti più disumani, questi piccoli aspetti positivi non possono fermarli in nessun modo.

Pulcinella è presentato, ai giorni nostri, come una maschera buffa, irriverente e simpatica ma non bisogna dimenticare che è anche mendace, egoista e truffaldino. Talvolta, come in questo romanzo, la realtà non è come appare…   

Le letture di Adso

Un pensiero su “Recensione “Pulcinella è cattivo”

I commenti sono chiusi.

Torna in alto