Recensione “La donna dei fiori di carta”

Autore: Donato Carrisi

Editore: Longanesi

Genere: Thriller/Noir

Collana: Piccola Gaia scienza

Pagine: 172

Anno di pubblicazione: 2012

Costo: 9,86 €

Valutazione: 4,5/5

Il desiderio è il solo motivo per cui andiamo avanti in mezzo a tanto orrore. Tutti abbiamo bisogno di una passione, o di un’ossessione. Cerca la tua. Desiderala fortemente, e fa della tua vita la ragione stessa per cui vivi“.
Donato Carrisi è uno degli autori di cui si parla di più sui social e sul web e non è un caso: i suoi libri catturano il lettore e lo imbrigliano tra le pagine dei suoi racconti.
La donna dei fiori di carta è un noir, come ci dice lo stesso autore, ma supera il confine di un unico genere: si ha la sensazione che la trama sia solo un pretesto per lasciar correre il bisogno di raccontare. Infatti vi sono narrazioni nel libro che partono dalla storia principale e sembrano assumere vita propria, prima di rientrare al servizio della trama centrale.
Un esercizio letterario dunque, una prova dell’immensa capacità narrativa di Carrisi. La mente va a “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Calvino e a “Eva Luna racconta” di Allende, libri in cui il piacere di raccontare e l’abilità narrativa superano di gran lunga il racconto. Inoltre, lo stesso Carrisi, in un’intervista, afferma di aver voluto applicare le regole del thriller ad una storia d’amore: ecco dunque che tutti gli ingredienti si mescolano al meglio e producono un romanzo unico.
Venendo alla storia del libro, ci troviamo catapultati nella prima guerra mondiale: un medico militare austriaco, Jacob Roumann, viene incaricato da un suo superiore di interrogare un prigioniero per scoprire la sua identità e il suo ruolo. Il prigioniero è un militare italiano ma, se fosse un ufficiale, potrebbe essere usato per richiedere uno scambio e far liberare un ufficiale austriaco.
Il medico e il prigioniero trascorrono soltanto una notte insieme, notte che il medico austriaco vive con l’obiettivo di scoprire le generalità del prigioniero in modo da salvargli la vita: se il prigioniero non rivelerà niente verrà fucilato all’alba. Del resto questa possibilità non spaventa affatto il prigioniero. Durante la nottata, trascorsa tra il fumo di sigarette ed ipnotici racconti, tra loro nasce un forte rispetto e una improbabile amicizia.
Il soldato italiano focalizza il suo racconto sulla vita di un uomo, Guzman, e della sua passione per la narrazione.
Chi è Guzman? Chi sono io? E chi era l’uomo che fumava sul Titanic?” A queste domande bisogna trovare una risposta ma, appena si inizia ad ascoltare queste storie, si finisce ammaliati dal racconto e la propria vita inizia a cambiare… si diventa un nuovo testimone di tali storie e si sentirà il bisogno di andare a fondo…
Ciò che viene raccontato è sempre la verità? È difficile avere certezze in merito ma spesso ciò che viene raccontato è più interessante della realtà e tanto basta per farci seguire fino in fondo le nostre scelte. 

Le letture di Adso

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