Recensione “Hanasaki” L’arte di vivere felici e a lungo

Autore: Marcos Cartagena de Furundarena

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Saggio

Pagine: 251

Prezzo: 10 €

Anno di pubblicazione: Gennaio 2020

Valutazione: 4/5

Mi sono avvicinato a questo libro con dei pregiudizi e con la presunta noia di accostarmi al solito libro che trabocca di teorizzazioni un po’ aleatorie e di ostinato ottimismo, invece mi sono trovato sempre più interessato e coinvolto nella sua lettura. Mi è piaciuta l’esperienza personale e umana dell’autore e ho apprezzato molto il percorso che ci propone in “Hanasaki” letteralmente “fiore che fiorisce”. Gli insegnamenti giapponesi contenuti in questo libro, ci augura Marcos, possano far fiorire la parte migliore di noi stessi. Lo scrittore, da sempre affascinato dalla cultura giapponese e dalla longevità dei suoi abitanti, si chiede perchè il Giappone sia il paese con la più lunga aspettativa di vita. La risposta è nello stile di vita adottato dai suoi abitanti che fa sbocciare la vita come un fiore. Egli ci propone un percorso di crescita attraverso nove pilastri della cultura nipponica in modo da poter acquisire uno stile di vita più salutare non solo per stare bene fisicamente ma anche per arricchire il proprio io.

Non posso riassumere i nove pilastri per questioni si spazio, ma anche per lasciare a ciascuno la gioia della scoperta di un pensiero semplice, forse anche ovvio, ma non per questo meno importante. Vorrei segnalare il percorso riguardante la natura che i giapponesi hanno molto a cuore: non a caso una delle loro religioni è lo shintoismo che individua in tutti gli elementi naturali una divinità, cioè una energia universale che alberga anche in noi. L’invito è di proteggere la natura in modo da “lasciare il mondo uguale o migliore di come lo abbiamo trovato” e da ciò una serie di indicazioni e di comportamenti virtuosi per salvaguardare la natura che vanno dal divieto di sprecare le risorse, di inquinare, di differenziare sempre di più, di impedire anomali cambiamenti climatici. Ricordare che  “la natura è il nostro maestro“.

Altro percorso che ci propone l’autore è il raggiungimento dell’ikigai, la cui traduzione letteraria è uso/risultato della vita, ma l’interpretazione è “il motivo per il quale vale la pena alzarsi tutte le mattine” cioè avere una ragione di vita, qualcosa di positivo che ci dia una mano ad affrontare la vita. Dare un senso alla propria vita ci riempie di energia. Per i giapponesi è fondamentale trovare l’ikigai. Nell’isola di Okinava gli abitanti hanno una salute di ferro, sono longevi e vivono inseguendo l’ikigai. Non esiste una via trovare l’ikigai ma diverse vie e ognuno deve trovare la sua, e non è detto che debba essere un atto di eroismo o una ricchezza.

Questi sono alcuni passaggi del libro, ma tanti altri hanno riscosso la mia attenzione e mi hanno fatto riflettere. Concludendo, l’intento dell’autore era quello di “mostrare il Giappone qual è e aiutare gli altri a progredire grazie anche agli insegnamenti che la cultura giapponese ha da offrire” pur nella consapevolezza che anche questo Paese ha delle problematiche da affrontare.

redazione

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