Recensione “Al di là della linea bianca”

Autore: Sergio Consani

Editore: CTL Editore

Genere: Romanzo biografico

Pagine: 162

Anno di pubblicazione: settembre 2019

Costo: 14 €

Valutazione: 4/5

“Tracciava con il gesso una linea sul pavimento, nell’angolo alla sinistra della cattedra, da parete a parete, così che il cattivo doveva rimanere “chiuso” in quel triangolo di pochi centimetri quadrati, di fronte a tutti, con le mani dietro la schiena e guai a oltrepassare quella linea”

Sergio Consani racconta la vita di Marco Brucioni descrivendone tutte le difficoltà e lo spirito inafferrabile. Fin da bambino infatti si ribella alla punizione della maestra di stare confinato dietro una linea bianca, osando ciò che nessun compagno aveva mai fatto. Crescendo continuano questi suoi comportamenti privi di rimorsi (come quando riprende una compagna in intimità con altri amici) e mano mano sviluppa una sua filosofia di vita: inizia a spacciare dicendosi che se chi compra le sue droghe vuole distruggersi il cervello o uccidersi a lui non importa, per lui conta solo fare soldi.
Il protagonista manca completamente di empatia nei confronti dei suoi “clienti” e degli altri in generale ma è fermamente convinto nel restare “corretto” e nel non tradire chi lavora nel suo ambiente.
Il tempo passa e Marco inizia lui stesso a drogarsi, provando di tutto: cocaina ed eroina, mischiandole infine insieme. La linea bianca della sua infanzia, quella della sua maestra si è trasformata in una “striscia bianca” ancor più pericolosa ed autodistruttiva.
Arriverà anche il carcere e la lancinante delusione data ai suoi genitori. Iniziano così le batoste più grandi: quelle che riguardano la sua famiglia.
Dopo aver toccato il fondo ed aver continuato a scavare ancora, come nel caso di Marco, sembra impossibile rialzarsi e molti nella sua situazione non ce l’hanno fatta. Marco ci prova sul serio, affrontando i demoni interiori che si porta dentro e che forse lui stesso si è costruito: se questa storia può essere raccontata è perché, alla fine, ha utilizzato tutta la sua caparbietà per uno scopo costruttivo.

“Solo chi ha provato l’astinenza sa cosa ho voluto dire. La sofferenza è inenarrabile, pensieri e parole non hanno più una logica, le tue ossa sono come le gambe rotte di una bambola gettata nell’immondizia, il tuo cervello si spappola, il dolore ti avvolge senza darti tregua, non sai più chi sei, cosa stai facendo e dov’è la linea che separa la vita dalla morte.”

Il racconto scorre veloce tra le mani del lettore. Il desiderio di testimoniare una storia e la tentazione moralizzante (entrambi rischi possibili) non si affacciano mai nel libro. Prevale soltanto la narrazione, leggera e delicata, seppur debba affrontare temi enormi e dolorosi vissuti.

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