L’isola dell’abbandono

Autore: Ciara Gamberale

Editore: Feltrinelli editore

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 2019

Pagine: 186

Prezzo: 9,99€

Valutazione: 4/5

L’isola dell’abbandono è l’ultimo libro di Chiara Gamberale in cui il mito di Arianna e Teseo fa da cornice alla storia che l’autrice riprende per affrontare il tema dell’abbandono. Anche la protagonista si chiama Arianna e anche lei conosce perfettamente cosa significhi sentirsi abbandonata perchè quando era piccola il padre ha abbandonato la famiglia. La piccola Arianna vive sola con la madre dalla quale apprende quel male, quell’angoscia che la accompagnerà nella sua vita. Arianna ripropone il suo malessere nei personaggi dei suoi fumetti in un continuo gioco di abbandono e di ritrovamento. Così è per la bambina con gli occhi verde alieno che continuamente perde il suo peluche e quando questo succede l’assale l’angoscia fino a quando riavrà un nuovo peluche identico a quello perso. E’ una altalena infinita. La bambina, cioè Arianna, è paralizzata dall’idea di venire abbandonata ma al tempo stesso sceglie un amico capace di fare solo quello, ma, il ritrovamento fa si che diventi tutto un eterno gioco e l’angoscia viene superata quasi in una catarsi.

Arianna incontra Stefano con il quale ha una lunga relazione. Ma Stefano non è presente, l’abbandona con continui tradimenti e quando ritorna Arianna è sempre lì ad accoglierlo. Siamo nuovamente di fronte ad un carnefice e a una vittima e capiamo ancora una volta come questo rapporto si alimenti dalla presenza dell’uno e dell’altro. I due decidono di andare per una vacanza a Naxos, l’isola di Arianna e Teseo. Ma Stefano scappa con una ragazza inglese conosciuta sul posto e con cui aveva intessuto da subito una relazione ma, non solo con lei, anche con sua sorella. E Arianna non aveva visto e capito nulla.

In Arianna ritorna il suo malessere, quasi impazzisce, spera di vederlo tornare perchè lei è pronta a riprenderlo come aveva sempre fatto. Ma così non sarà. Nei giorni successivi incontra sull’isola Di che, come il dio Dionisio offre l’aiuto ad Arianna del mito, così lui la salverà dalla disperazione e dal dolore. Di è diverso da Stefano, lui sa esserci, non è un uomo che abbandona e tra i due nasce l’amore.

Fino a quando non arriva la notizia della morte di Stefano. Questa volta Arianna deve fare i conti con l’abbandono vero e proprio e non regge al dolore, si sente un’anima persa, ha bisogno di un ricovero in una clinica psichiatrica dove incontrerà Damiano, ex psichiatra di Stefano. Tra i due nasce una storia e un figlio, ma Damiano è sposato e sembra incapace di lasciare la moglie. Arianna lo allontana e comincia a sentire dentro di se quella spinta a ricominciare, che è arrivato il momento di non scappare più, ma di interrogarsi anche sul suo ruolo di madre. Capisce che non deve considerare la maternità un amore totalizzante come lo era stato l’amore per Stefano, capisce che

non dobbiamo trasformare i nostri figli nella scusa per perdere definitivamente il contatto con quello che davvero siamo”.

Arianna vuole recuperare dall’esperienza dell’abbandono, quella parte di sé che aveva intravisto dieci anni prima: ritornerà a Naxos per ripartire da lì, per imparare a gestire quella paura che la immobilizza.

Ancora una volta la Gamberale mette le mani in un tema delicato e sicuramente non semplice e lo fa in modo da rendere la protagonista vera, in cui ognuno può trovare qualcosa della propria storia. Chi non ha provato il dolore incolmabile dell’abbandono? Chi non ha sperimentato la tentazione di lasciarsi portare alla deriva? E chi invece partendo dall’abbandono ha provato a ricominciare con maggiore consapevolezza?

Credo che l’autrice abbia in 186 pagine messo veramente tanto. Forse troppo. E alla fine del libro non so decidermi se mi ha conquistato completamente o meno. Forse avrei voluto che l’indagine introspettiva così curata della protagonista fosse stata più profonda e più circoscritta. Il tutto è comunque confezionato con una scrittura scorrevole e piacevole che ha reso la lettura spedita ed interessante.

Le letture di Adso

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