La profezia del tempio perduto

Autori: Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Romanzo storico

Data di Pubblicazione: maggio 2020

Pagine: 304

Prezzo: 9,90€

Valutazione: 4,5/5

“La profezia del tempio perduto” è l’ultimo libro di una trilogia incentrata sul personaggio di Bonaventura da Iseo. La storia è comunque comprensibile anche se non si conoscono i precedenti libri (“La fortezza del castigo” e “Il monastero delle nebbie”).
Bonaventura da Iseo è un uomo realmente vissuto a cavallo del 1200: di lui si sa che fu un francescano, anche di un certo rilievo nell’ordine, e un alchimista; per il resto i contorni sfumati della sua vita sono diventati la base su cui gli autori hanno costruito i loro romanzi.
Tra le sue caratteristiche principali troviamo un brillante acume che lo porta a indagare finemente, a partire dai dati empirici, per risalire a ciò che è accaduto nei fatti. Applica dunque il metodo deduttivo, lo stesso di Sherlock Holmes e dei grandi protagonisti dei romanzi storici. I suoi ragionamenti traggono vitalità dalle vaste conoscenze dalla scienza medica e alchemica.
In questo romanzo Bonaventura cerca di difendere una donna (Fleur) e suo figlio (Ruggero) dalle malvagie intenzioni dell’ordine oscuro: Fleur e Ruggero sono infatti i pilastri principali di una profezia incentrata su tre medaglioni.

Molti anni fa un uomo di nome Berengario, monaco e astrologo di corte del principe Oldofredi, mi mise a conoscenza di un’antica profezia legata a un medaglione e al sangue degli Annecy. Lo stesso sangue di Fleur e di suo figlio Ruggero.”

La profezia parlava di un medaglione, appartenente a Fleur. Anni fa ero venuto in possesso di un medaglione identico, sul cui mistero stavo indagando. Nella lettera che mi avete nascosto c’è scritto che secondo un antico testo esiste un terzo medaglione, legato al sangue degli Annecy e alla profezia che li riguarda.”

Fin da subito però scoppiano i problemi: Ruggero viene rapito, due medaglioni vengono rubati e Feur precipita da una scogliera.
Partono così le ricerche di Bonaventura che verrà aiutato da alcuni personaggi ed ostacolato da molti altri. Tanti di questi personaggi sono esistiti realmente: tra tutti Francesco d’Assisi, figura altamente carismatica alla quale Bonaventura è fortemente devoto.

Le vicende, che partono dall’Italia, presto si intrecciano con gli interessi in Medio Oriente e con gli sviluppi della quinta crociata.
Il romanzo poggia dunque su solide radici storiche e da esse parte per costruire una storia avvincente. I personaggi sono tutti intriganti e ben articolati; inoltre molti scambi/scontri si basano proprio sulle capacità intellettive e deduttive. Non mancano comunque l’azione e i combattimenti ravvicinati: del resto lo stesso Bonaventura è stato un cavaliere, prima di incontrare Francesco, e riesce così a cavarsela anche negli scontri fisici.
Un libro che non vi deluderà, soprattutto se, come noi, amate i romanzi storici.

Le letture di Adso

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