La luce giusta

Autore: Antonio Foti

Editore: Marotta e Cafiero

Genere: Narrativa sociale

Data di pubblicazione: 2018

Pagine: 208

Prezzo: 13€

Valutazione: 3,5/5

La luce giusta di Antonio Foti è una raccolta di undici racconti ambientati in realtà diverse della nostra Italia. Due sono ambientati a Napoli, città d’origine dell’autore, altri in Piemonte, soprattutto nel Monferrato, in Lombardia, in Toscana, nelle Marche.

Il testo è collegato ad una interessante iniziativa solidale a favore della associazione “Scugnizza” di Scampia di Napoli, che opera a sostegno dei giovani, della cultura e della legalità. Nella sua prima opera letteraria Antonio Foti affronta temi importanti come l’accoglienza, il senso di appartenenza al proprio territorio, l’importanza delle relazioni familiari e sociali, l’integrazione delle persone diversamente abili e ancora la solidarietà, l’accettazione dell’altro, il mutuo soccorso che in tutti i racconti riescono a portare all’accettazione della propria realtà non in modo passivo ma, come l’unica via per superare la diversità, la disabilità con atteggiamento positivo. E’ in questo grande atto di accettazione della vita che si racchiude il messaggio di Foti.

Senza analizzare gli undici racconti in maniera puntuale e precisa possiamo dire che in tutti si parte da una realtà angusta e sofferente e in ognuno c’è la ricerca di una svolta, di uno sguardo capace di cogliere gli aspetti positivi della nostra vita. Nel racconto centrale, che dà il titolo al libro, troviamo l’incontro tra un pittore di mezza età che va alla ricerca di se stesso e di un giovane disabile amante della musica. Da questo incontro casuale nasce tra i due uno scambio di valori, di idee che li guideranno a percepire “la luce giusta” per dare una svolta alla loro vita dolorosa.

Nelle ultime pagine del libro l’autore ci tiene a precisare che

Questo libro cerca di ripercorrere le vie del disagio, delle diversità, e della disabilità con una serie di riflessioni al fine di porre in risalto gli aspetti positivi della vita”

Anche io credo, come l’autore, che eventi traumatici possano stimolare in noi positività e resilienza. E l’altruismo, il coraggio, il supporto sociale di questi personaggi che hanno saputo mettere in essere per uscire da situazioni stressanti e dolorosi ne sono una dimostrazione. Tutto ciò è condivisibile: scorgere un’occasione di crescita in un’esperienza traumatica è un ottimo punto di partenza per affrontare le proprie vulnerabilità e provare a uscirne rafforzati.

Ciò che non mi ha convinto invece è lo spirito religioso che l’autore propone per superare le avversità. Ovviamente questo spirito merita il massimo rispetto e può realmente rappresentare un punto di svolta rispetto ad un’esperienza traumatica ma ciò non può valere per tutti e qualche lettore potrebbe non ritrovarsi nello stesso approccio.

Ad ogni modo le storie, ispirate dalla realtà, sono raccontate con una scrittura scorrevole, ricca di contenuti e di riflessioni, all’insegna dell’ottimismo, della speranza e della gratitudine.

Le letture di Adso

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