Intro

Autore: Marta Giacobbe

Editore: Pubblicazione indipendente

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 14 Aprile 2020

Pagine: 238

Prezzo:  10.40 €

Valutazione: 3/5

Già dal titolo ci si aspetta una storia introspettiva e psicologica; e così è.

Lia è una giovane universitaria, con la passione per la fotografia e la natura. Un evento la riporterà indietro nel tempo, costringendola ad affrontare ciò da cui si era allontanata: un amore d’infanzia finito e che non è riuscita a dimenticare.

“Per quanto provi a percorrere strade lunghe e distanti, non esiste un posto abbastanza lontano da te stesso e dai ricordi”

In seguito intraprenderà un viaggio senza meta e spedirà una lettera a questo primo amore, un amore “ingombrante, ma inesistente”, ma pur sempre un amore. Per Lia infatti esso è un sentimento fondamentale e che deve essere stravolgente per entrambi i coinvolti.

“Avere fiducia in qualcosa, in qualcuno. Credere che tutto possa andar bene è questa l’unica possibilità che si ha per andare avanti e non farsi prendere da ciò che affligge. Perché, dunque, non sperare? Perché bandire dal nostro cuore questo sentimento forse indispensabile e vivere per sempre nel buio spegnendo quel fiammifero che non produce una luce immensa, ma solo quanto basta per illuminare quel che basta?”

Lia, però, non sa che proprio durante quel viaggio, qualcos’altro di inatteso la sta aspettando. Raggiungerà la prima tappa in treno durante la primavera.

“… avevo bisogno di un treno: l’unico posto che era in grado di mettermi in contatto con la parte più profonda di me stessa. Il suono delle rotaie che sembra rievocare e riconnettere col battito del cuore..”

La seconda parte del viaggio, invece, avverrà in autobus, dove incontrerà Andrea, fotografo itinerante di professione, che la aiuterà ad affrontare i suoi pensieri, le sue idee e gli addii che necessariamente fanno parte della vita. La inviterà a scendere alla sua fermata e a cercare di godersi una storia basata esclusivamente sull’attimo presente fino ad estate inoltrata.

“Fa paura cambiare, magari buttare via convinzioni legate ad anni di solitudine, di vita individuale, lasciar andare via abitudini, cose che ormai ci caratterizzano. Fa paura essere in due piuttosto che da soli, dover dar conto a qualcun altro oltre che a noi stessi. Fa paura crescere, rivoluzionarsi, affidarsi. Neppure io so se sono pronta a questo, ma ci provo, provo ad essere la cornice del tuo quadro, perché non voglio perderti”

È un romanzo che permette di cogliere molti spunti riflessivi sui sentimenti e sulle aspettative. Va aggiunto però che la trama è già stata vista in altri romanzi introspettivi e caratterizzati da storie di rinascita. Nonostante qualche tratto originale, manca  ancora qualcosa per distinguersi.

Eleonora Ferrini

Le letture di Adso

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