Ines e Anita

Autore: Tiziana Scrivo

Editore: Leucotea

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: luglio 2019

Pagine: 96

Prezzo: 12,90€

Votazione: 3,5/5

Ines e Anita sono due sorelle alla soglia dell’adolescenza che si trovano a vivere una situazione più grande di loro: la separazione dei genitori ma anche il nuovo contesto familiare con la presenza del compagno della madre, Armando, uomo arrogante e ostile verso le due ragazze.

Anita è appena dodicenne, non sopporta questo clima e decide di allontanarsene tornando dal padre e dalla nonna pur nella consapevolezza di lasciare la metà di se stessa: Ines, di un anno più piccola di lei. Le due sorelle sono legate non solo dalla vicinanza anagrafica ma, e soprattutto, da una grande sintonia affettiva che le fa complici con una sola occhiata.

Eravamo libere di essere sorelle sotto quel tavolo e di esprimere l’attaccamento con gesti primordiali ma autentici”.

Ogni scelta porta con sè una rinuncia. Anita mette a tacere il richiamo affettivo verso Ines e comincia la nuova vita con nuove amicizie e nuovi interessi. Presto arriva però il momento in cui non riesce più a stare lontano dalla sorella e decide di tornare. Le loro strade si riuniranno, nonostante poi ognuna intraprenderà un percorso di vita che le vedrà di nuovo lontane.

La storia è intrisa del dolore che le ragazze provano nonostante la giovane età, ma chi doveva tenerle lontane da questa sofferenza non ha saputo o voluto farlo.

Il breve racconto della storia di Ines e Anita ha un linguaggio curato e l’autrice riesce a comunicare con parole ricercate i suoi sentimenti. Tuttavia non mi ha convinta completamente: Anita non dice una parola della madre e non sappiamo il rapporto che aveva con lei, ci parla del padre, della nonna, delle nuove amicizie ma non della madre, personaggio che forse avrebbe arricchito il racconto.

Inoltre l’intensità del racconto è affidato a poche pagine come se l’autrice non volesse andare oltre: dispiace perché finisce per comunicare al lettore solo lo stretto indispensabile.

Encomiabile l’iniziativa dell’autrice di affiancare e sostenere concretamente la Fondazione Rosa dei venti Onlus (che si occupa di minori con fragilità psichica), anche destinando parte dei proventi delle vendite di questo romanzo, ma le capacità narrative vanno ancora rafforzate.

L’entusiasmo e il riferimento a validi princìpi dell’autrice ci rendono certi che sentiremo parlare ancora di lei.

Le letture di Adso

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