Il treno dei bambini

Autore: Viola Ardone

Editore: Einaudi

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: Settembre 2019

Pagine: 268

Prezzo: 17,50€

Valutazione: 4,5/5

Amerigo Speranza è un bambino di 7 anni che vive nei Quartieri Spagnoli (a Napoli) nel secondo dopoguerra. Vive, tra gli stenti e rasentando la povertà, insieme alla madre: il padre non lo ha mai conosciuto (la madre dice che è partito per l’America in cerca di fortuna), così come il fratello maggiore, morto prima della sua nascita.
Non va a scuola e contribuisce all’economia familiare raccogliendo le “pezze” dalla spazzatura, per poterle rivendere.
In quegli anni il Partito Comunista organizza dei treni per portare i bambini poveri del Sud, per alcuni mesi, nelle famiglie del Centro-Nord. Un esperimento di affido temporaneo originale e precursore di interventi sociali che, ancora oggi, trovano le loro difficoltà.
Il treno dei bambini è la storia del doppio: un’identità in fieri, quella di Amerigo, che non sa cosa aspettarsi dal confronto con una realtà completamente diversa, che oscilla tra le paure irrazionali (ci portano in Russia, i comunisti mangiano i bambini…) e la speranza di trovare una vera accoglienza.
E così il legame viscerale con la propria terra e la propria madre viene messo in discussione nel confronto con gli agi e l’appagamento dei bisogni di base. Si può voler bene a una nuova famiglia senza tradire i legami originari? Cosa bisogna scegliere: la possibilità di un futuro o i legami del passato?
D’altro canto anche l’accoglienza migliore deve confrontarsi con la paura di essere stato abbandonato dalla propria madre e con i pregiudizi di Amerigo, così come con quelli dei nuovi compagni di scuola.

“Alcide mi aveva detto che non esistono bambini cattivi. Sono solo i pregiudizi. Che è come quando tu pensi una cosa ancora prima di pensarla. Perché qualcuno te l’ha messa dentro la testa e dalla testa non se ne esce più. Ha detto che è come una specie di ignoranza, e che tutti quanti, mica solo i miei compagni di scuola, dobbiamo stare attenti a non pensare con i pregiudizi.”

Amerigo crescerà e dovrà affrontare decisioni non semplici, ma solo allontanandosi potrà capire l’importanza delle proprie radici e potrà tornarci senza più vergognarsi del proprio passato.
Un viaggio lungo una vita che consentirà di accettare infine la propria condizione e poter finalmente raccontare, prima di tutto a se stesso, la verità.

Le letture di Adso

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