I demoni di Urbino. La figlia del maresciallo

Autore: Pasquale Rimoli

Editore: La ruota

Genere: Noir

Data di pubblicazione: giugno 2017

Pagine: 296

Prezzo: 12€

Valutazione: 4/5

Matteo Sesti è capitano dei carabinieri ma è rimasto in congedo per sei mesi: la morte improvvisa e tragica della moglie Sara, investita da un ubriaco, lo ha destabilizzato e il lungo periodo di isolamento è servito per provare a riprendersi.
Rientrato in servizio si assume subito le sue responsabilità e il comando delle indagini, come gli ricorda di fare, con scarsa sensibilità, anche il suo superiore.
Porta dentro di sé un vuoto enorme ma ci sono già due donne pronte a farsi avanti; donne che in realtà lo hanno corteggiato, più o meno velatamente, anche quando sua moglie era viva. Elisa, sua coetanea che lavora in un bar, si dice disponibile ad aiutarlo in questo periodo difficile, sente che è arrivato finalmente il suo momento. Poi c’è Giulia, la figlia ventenne del maresciallo Enrico Molinari, da sempre infatuata del capitano. Enrico e Matteo, oltre a lavorare insieme, sono grandi amici ed entrambi non hanno mai dato eccessivamente peso alla cotta che Giulia ha sempre dimostrato per Matteo.

Se Giulia si fosse fermata a riflettere su quella sua venerazione (cosa che aveva fatto più volte), non sarebbe stata capace di spiegarne completamente la natura. Preferiva non parlare di amore, perché non ne era convinta, e soprattutto perché era certa che non ci sarebbe mai potuto essere qualcosa tra di loro: gli anni che li separavano erano troppi e lei credeva che il capitano non sarebbe mai stato disposto a perdere tempo dietro a lei. Sicuramente, al momento, non poteva farci niente.”

Alcuni eventi sconvolgeranno la tranquillità di Urbino: una setta segreta cospira nell’oscurità e abbraccia le sue vittime senza lasciare loro vie d’uscita.
Il racconto è scorrevole e la scrittura piacevole, tuttavia i tempi del racconto non sembrano omogenei: c’è una lunga introduzione, sicuramente utile a farci conoscere i personaggi ma che rischia di allontanare il lettore interessato più al genere poliziesco e noir che alle questioni sentimentali del capitano; arrivano poi un omicidio e i primi interesaanti segnali della setta; vi è di nuovo una lunga fase in cui gli eventi avanzano ma con poca azione; infine lo scoppio conclusivo degli eventi che riesce a scuoterci e a coinvolgerci in maniera intensa.
Il romanzo risulta grdevole ma sembra esserci troppo distacco tra gli eventi salienti della trama; così come i dubbi amorosi del capitano Sesti, quasi adolescenziali, possono stonare con la recente perdita traumatica della moglie, che pur il capitano ha amato moltissimo.
Un racconto dunque che merita di essere letto ma al quale bisogna dare fiducia per arrivare alla sua conclusione: quando la narrazione inizia a perdere la giusta vitalità ecco che l’autore riesce a scombinare i piani e a produrre una inasepttata sferzata. Forse è proprio la vita che va così: si avanza e si arranca monotonamente giorno per giorno, poi un evento straordinario scombina tutto e bisogna cambiare radicalmente i nostri punti di orientamento…

Le letture di Adso

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